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Cronaca Cutrofiano

Minacce ai genitori per soldi: “E’ tentata estorsione ai congiunti. Non è punibile”

Annullata in appello la condanna a un anno di reclusione per un 35enne di Cutrofiano, arrestato il 25 luglio del 2014 per aver brandito una forbice contro madre e padre e messo a soqquadro l’abitazione

CUTROFIANO - Era finito in carcere il 25 luglio del 2014 per aver minacciato e usato violenza contro i propri genitori allo scopo di farsi consegnare le auto della macchina e la somma di 50 euro. In particolare, stando all’accusa, S. A., 35enne di Cutrofiano per essere “convincente” avrebbe messo a soqquadro l’abitazione, danneggiato mobili e suppellettili e brandito una forbice contro i malcapitati.

Nel processo di primo grado, il reato di estorsione fu riqualificato in violenza privata aggravata e l’uomo fu condannato a un anno di reclusione, ma nei giorni scorsi la Corte d’appello ha nuovamente modificato l'imputazione in tentata estorsione, non punibile perché commessa in danno di congiunti, e l'ha assolto.

Si è chiusa così la vicenda avvenuta otto anni fa, quando gli agenti del commissariato di Galatina, su sollecitazione dei coniugi, giunsero nell’abitazione e, dopo gli accertamenti del caso, su disposizione del magistrato di turno, arrestarono il figlio convivente. Questo, durante l’interrogatorio in carcere, davanti alla giudice Simona Panzera (che convalidò la misura cautelare) negò con fermezza gli addebiti.

L’imputato era difeso dall’avvocato Alessandro Mariano.

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