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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Ecodem e No Tap: “Le 48 prescrizioni del ministero suonano come bocciatura”

Il 7 marzo la Direzione generale per le valutazioni ambientali, cui spetta l'ultima parola sull'opera che prevede approdo e terminale di ricezione a San Foca, ha inoltrato al consorzio le richieste di integrazioni e approfondimenti

LECCE – Per il “Comitato No Tap” e per Ecodem, la componente ecologista del Partito democratico, il termine più adatto è bocciatura. Tale sarebbe, infatti, l’esito della richiesta di integrazioni e perfezionamento atti che il ministero dell’Ambiente ha inoltrato a Tap il 7 marzo scorso dando al consorzio che intende costruire un gasdotto con approdo a San Foca 45 giorni di tempo, salvo ulteriore proroga di eguale durata, per adempiere alle 48 prescrizioni di tipo generale, progettuale ed ambientale specificate.

Come noto, dopo il parere negativo, ma non vincolante, del comitato di valutazione di impatto ambientale della Regione Puglia, la parola definitiva spetta al ministero. Contro la costruzione dell’opera, che è diventato tema nevralgico del dibattito territoriale, si è mobilitato un ampio fronte istituzionale e associativo che sta seguendo passo dopo passo l’istruttoria. Ai primi di marzo Tap ha condotto l’ultima fase dei sondaggi nello specchio di mare antistante la località di San Basilio.

“In effetti – secondo Mario Tagliaferro, responsabile per il Salento – più che una richiesta di integrazioni sembra un percorso di guerra. Punto dopo punto, la commissione ministeriale indica a Tap ben 48 prescrizioni che vanno a toccare punti nevralgici del progetto, lasciando morti e feriti ovunque nel lacunoso assetto progettuale dell’opera. Non vorremmo essere smentiti, ma a noi francamente sembra una vera e propria bocciatura di un progetto di cui avevamo messo in evidenza tutte le lacune”.

Il consorzio, con un comunicato di sabato scorso, ha gettato acqua sul fuoco, dicendosi pronto alla massima collaborazione e già all’opera per assecondare alcune richieste tra cui quella, molto importante per il territorio interessato, di valutare con compiutezza l’ipotesi di approdi alternativi alla marina di Melendugno. Un altro aspetto che ai tecnici ministeriali è parso oscuro è quello che riguarda il collegamento tra l’infrastruttura di Tap e la rete nazionale di distribuzione del gas, il cui punto più estremo in Puglia è a Mesagne. Anche qui, la società ha dichiarato di aver avviato con Snam Rete Gas una collaborazione.

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