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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Monteroni di Lecce

Furti ai bancomat con esplosivo, catturato in Svizzera l’intermediario salentino

Un 42enne di Monteroni arrestato dai carabinieri di Avellino. Aveva trovato riparo a Zurigo. Nell'agosto del 2022 era sfuggito a un blitz contro un'organizzazione che colpiva con la tecnica della "marmotta"

AVELLINO – All’alba del 5 agosto del 2022, era riuscito a sfuggire alla cattura. Ma a volte è solo questione di tempo. E così, a distanza di nove mesi da quel blitz, anche Fabio Pasca, 42enne di Monteroni di Lecce, è finito in carcere. Ritenuto uno dei componenti di un’aggressiva banda che dedicava il suo tempo a fabbricare ordigni con cui far saltare in aria sportelli di banche e uffici postali per raggranellare decine di migliaia di euro a colpo, l’unico salentino di un gruppo composto da soggetti delle province di Foggia, Benevento e Roma, Pasca si era nascosto in Svizzera. Per la precisione, a Zurigo.

Nell’estate dell’anno scorso, l’operazione aveva portato all’emissione di nove ordinanze di custodia cautelari, su tredici indagati complessivi. Le misure erano state disposte dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avellino, dopo le indagini svolte dai carabinieri della compagnia irpina. L’ipotesi di reato a carico dei soggetti coinvolti: associazione per delinquere finalizzata a fabbricazione, porto e ricettazione di esplosivo e materiale esplodente, furto aggravato e danneggiamento aggravato ai danni di istituti bancari e uffici postali.

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Pasca era stato l’unico a riuscire a rendersi irreperibile. Ma i militari non hanno certo mai disperato di localizzarlo. E quelli della Sezione operativa avellinese, in particolare, sono riusciti a scoprire che il 42enne aveva trovato riparo in Svizzera. A quel punto, la Procura di Avellino ne ha immediatamente richiesto l’arresto ai fini dell’estradizione, attraverso la Procura generale di Napoli e il ministero della Giustizia.

Per individuare Pasca, sono state svolte attività tecniche. E fondamentale è stata la cooperazione con l’Ufficio federale di giustizia svizzera e con la polizia cantonale di Zurigo, assicurata dallo Scip (Servizio per la cooperazione internazionale di polizia) del ministero dell’Interno. È stata la polizia di frontiera di Como Ponte Chiasso, ieri mattina, a notificare il provvedimento al 42enne, concludendo le procedure per l’estradizione verso l’Italia.

Quanto al ruolo che il monteronese avrebbe svolto in seno al gruppo, stando alle indagini, sarebbe stato una sorta di intermediario. In particolare, si sarebbe adoperato per individuare contatti utili per l’approvvigionamento degli “strumenti di lavoro”, come le auto da impiegare nei colpi. 

Le indagini erano iniziate nel 2020, dopo una raffica di furti fra le provincie di Avellino, Benevento e Roma, tutti effettuati con la cosiddetta tecnica della “marmotta”, strumento allungato, usato per iniettare l’esplosivo nei bordi dei forzieri delle banche. 

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