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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Pensionato beffa truffatore. Poi inseguimento e cattura dopo 16 chilometri

Fallita miseramente la truffa dello specchietto, un 33enne tallonato dai carabinieri sulla tangenziale a velocità folli

LECCE – Ironia della sorte. Le manette, per lui, sono scattate all’altezza dello svincolo per viale della Libertà. Giuseppe Di Giovanni, 33enne originario di Noto, si è arreso ai carabinieri della sezione radiomobile dopo un estenuante e pericoloso inseguimento iniziato all’uscita di Monteroni di Lecce e durato per ben 16 chilometri a velocità folli. I militari lo stavano cercando poiché sospettato di essere l’artefice di un tentativo di truffa. La classica truffa dello specchietto, in questo caso nella sua variante della maniglia.

Tutto, come detto, ha avuto inizio nel centro abitato di Monteroni, ieri mattina, dove, più scaltro di lui, è stata proprio la vittima, un pensionato. Usando un sistema collaudato, Di Giovanni, ha lanciato qualche oggetto sulla carrozzeria dell’uomo (di solito è una pallina di gomma, quando non si utilizzi proprio un bastone). Poi, si è avvicinato con la sua Alfa Giulietta, lamentando un urto e la rottura di una maniglia. Cercando quindi di risolvere la faccenda in via amichevole, con un ristoro immediato in denaro, evitando l'assicurazione.

La vittima si finge agente

Ma il pensionato, intuito subito il raggiro (ormai di queste truffe se ne parla da anni e in tanti non ci cascano più), l’ha beffato con un fuoriprogramma. Gli ha detto di essere un agente di polizia e ha iniziato a frugare nel cruscotto, intenzionato a esibirgli un (ovviamente) inesistente tesserino di riconoscimento. Il 33enne, a quel punto, ha farfugliato qualcosa, preoccupato, allontanandosi e salendo in auto, ma, intanto, il pensionato ha rilevato anche il numero di targa e ha subito chiamato le forze dell’ordine.

La centrale operativia ha messo in allerta i militari della sezione radiomobile di Lecce che hanno iniziato così un dispiegamento nei punti cruciali. E quando una pattuglia ha agganciato la Giulietta all’uscita di Monteroni, in direzione della tangenziale est, è scattato l’inseguimento, a sirene spiegate.

Il truffatore si arrende dopo 16 chilometri

Di Giovanni non aveva alcuna intenzione di fermarsi. Tanto che in certi punti, viaggiando come un forsennato e superando le auto con manovre pericolose, il contachilometri ha raggiunto anche i 200 orari. Ben 16 chilometri è durato il tallonamento, al quale si sono aggiunte altre vetture dei carabinieri, fino a posizionarsi di traverso per bloccargli la strada. E quando non è stata più sufficiente nemmeno l’adrenalina che aveva in corpo per proseguire, Di Giovanni s’è fermato all’altezza dello svincolo per viale della Liberta, via del Mare e Stadio, arrendendosi.

Portato in caserma, si è scoperto che il giovane siciliano, attualmente stanziato nella zona della marina di Torre Chianca, si è reso artefice di numerose altre truffe simili. Verona, Bologna, Reggia Emilia, Foggia, San Benedetto del Tronto, per citare alcune località. Il più delle volte, denunciato a piede libero, per poi ricevere il foglio di via. Ma questa volta, gli è andata peggio. È stato arrestato ed è finito in carcere per resistenza a pubblico ufficiale e tentata truffa. Nel frattempo, infatti, il pensionato ha formalizzato la denuncia. A tutto ciò, si sono aggiunti anche una serie di pesanti verbali per violazione del codice della strada.

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