rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Tricase

Morì a 14 anni, per la giudice, nessuna relazione con il secondo vaccino anti-covid

Archiviata l’inchiesta sul decesso della giovane di Ruffano, avvenuto il 13 settembre del 2021, dopo 26 giorni di coma per meningite. La famiglia valuterà il ricorso in Cassazione

TRICASE - Nessuna relazione è stata ravvisata tra la morte della 14enne di Ruffano e la seconda dose di vaccino anti-covid che le era stata somministrata due giorni prima di finire in coma per 26 giorni.

Nelle scorse ore la giudice Cinzia Vergine ha archiviato il procedimento che vedeva indagati per omicidio colposo tre medici, accogliendo così la richiesta della sostituta procuratrice Donatina Buffelli, e contro la quale si era opposta la famiglia, assistita dall’avvocato Pasquale Scorrano.

Di certo a determinare il decesso della giovane nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale pediatrico di Bari, il 13 settembre del 2021, fu una forma di meningite, come appurato dall’autopsia, ma secondo il legale, le indagini si sarebbero limitate ad accertare le condotte dei sanitari, senza tuttavia rispondere a una domanda fondamentale: è stata la seconda dose a provocare l’aggravamento della malattia che ha portato la 14enne alla morte?

Per questa ragione, sarà valutato il ricorso in Cassazione.

Dopo l’esposto dei familiari, erano stati iscritti sul registro degli indagati il medico dell’hub che somministrò la seconda dose e i due medici che la mattina del 19 agosto del 2021 sottoposero la ragazza a degli accertamenti diagnostici presso l’ospedale “Cardinale Panico”  di Tricase. Qui, subito dopo una Tac con mezzo di contrasto, la paziente perse conoscenza. Dopo 26 giorni di coma, fu trasferita a Bari, e qui il suo cuore cessò di battere.

I medici erano difesi dagli avvocati Luigi Covella, Biagio Palumbo, Claudio Benenati e Rocco De Santis.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Morì a 14 anni, per la giudice, nessuna relazione con il secondo vaccino anti-covid

LeccePrima è in caricamento