Morì a 16 anni in un incidente stradale: imputato l’automobilista

LECCE - C’era la luce nel suo nome e nei suoi occhi. Una luce che si è spenta troppo presto. Aveva solo sedici anni Luna Benedetto, quando perse la vita in un incidente stradale. Dopo l’impatto con un’autovettura, lo scooter sul quale viaggiava fece un volo di dieci metri e per lei non ci fu nulla da fare. Il destino fu meno duro con il coetaneo alla guida del due ruote: riportò fratture in più parti del corpo e si risvegliò dopo dieci giorni di coma.

E’ questa la vicenda finita al vaglio della giudice Giulia Proto che, ieri, ha rinviato al 17 febbraio l’udienza preliminare per discutere la richiesta di rinvio a giudizio del conducente della Renault Megane coinvolta nel sinistro, M.T., 40enne residente a Melissano.

Questo in considerazione del fatto che l’avvocato difensore Mauro Margarito ha chiesto un termine per presentare l’istanza di rito abbreviato condizionato da una perizia di parte, in merito all’incidente, avvenuto il 14 giugno del 2020, poco prima delle 22, su viale Giovanni Paolo II, a Lecce.

Intanto in aula, si sono costituiti parte civile solo i familiari del ragazzo sopravvissuto (i genitori, con  l’avvocato Ladislao Massari, e il fratello, con l’avvocato Flavio Cimmino).

Stando alla ricostruzione svolta dagli agenti della polizia locale, i due amici stavano svoltando con lo scooter, una Vespa Piaggio, verso via Rapolla, quando sopraggiunse l’auto condotta dal 40enne che in fase di rientro dalla corsia di sinistra verso destra, in ragione del sorpasso di una vettura, avrebbe colpito in pieno la fiancata laterale sinistra del mezzo.

Secondo le indagini, l’alta velocità e la scarsa attenzione non consentirono all’imputato di arrestare tempestivamente la marcia.

Certo è che all’arrivo dell’ambulanza del 118, il cuore di Luna aveva già cessato di battere.