Bimbo morì cinque mesi dopo il parto, la Procura dispone nuovi accertamenti

LECCE – Nuovi accertamenti sono stati disposti dalla magistratura nell’ambito dell’inchiesta sulla tragica morte di Riccardo Reschi, il bimbo di cinque mesi deceduto nel reparto di Ostetricia dell’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina nel giugno del 2011. Il pubblico ministero Paola Guglielmi ha affidato al professor Leonardo Resta, un anatomopatologo con specializzazioni in ambito pediatrico, l’incarico di eseguire ulteriori accertamenti sul corpo del bimbo. Il medico originario di Aradeo lavorerà con il medico legale Alberto Tortorella.

Tre sono i medici, due ginecologi e un’ostetrica (tutti in servizio presso l’ospedale di Galatina), indagati per la morte del piccolo Riccardo. A dare avvio all’inchiesta la denuncia presentata dai genitori del bimbo, assistiti dall'avvocato Vittorio Vernaleone.

Subito dopo il parto, infatti, al neonato sarebbe stata diagnosticata una grave patologia a livello cerebrale. Un quadro clinico causato, secondo quanto denunciato dai genitori, dall’operato dei medici al momento del parto, eseguito in maniera naturale e con l’utilizzo di una ventosa. Una prassi che avrebbe, a loro dire, causato gravi danni al loro figlio. Le condizioni cliniche del piccolo Riccardo Reschi si sarebbero poi aggravate, tanto da portare al decesso dopo circa cinque mesi. In ogni caso, comunque, il bimbo avrebbe sofferto di gravi problemi a livello cerebrale.

Saranno ora i due esperti nominati dalla Procura a stabilire se la patologia e la morte del piccolo siano riconducibili a eventuali colpe o negligenze del personale medico. Sulla base delle nuove consulenze il magistrato deciderà poi se procedere nei confronti degli indagati o archiviare il fascicolo.