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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Taurisano

Morì dopo un inseguimento, condannati i due fratelli

Sono stati condannati i fratelli di Taurisano, ritenuti responsabili della morte di Roberto Congedi, 51enne di Ugento, avvenuta il 23 gennaio del 2004. L'uomo, inseguito in macchina, morì d'infarto

Antonio Myrko Stasi, 5 anni e sei mesi, Stefano Stasi quattro anni. E' il computo degli anni di carcere stabilito, a conclusione del proccesso di primo grado, nei confronti dei due fratelli, di 25 e 23 anni, residenti a Taurisano, presunti responsabili del decesso di Roberto Congedi, 51enne, di Ugento. Morto mentre cercava di fuggire a quattro scalmanati. I giudici della Corte d'Assise, presidente Giacomo Conte, a latere Pietro Silvestri e i giudici popolari, hanno dimezzato le richieste di condanna presentate dal pubblico ministero Guglielmo Cataldi, che nella sua requisitoria aveva usato la mano pesante, invocando otto anni di reclusione per entrambi i fratelli. Il collegio di giudici, togati e popolari, ha motivato l'orientamento, confermando l'omicidio preteritenzionale, perchè i fratelli Stasi avrebbero ammazzato Congedi con azioni dirette a minacciarlo e a percuoterlo, pur avendo la sola intenzione di malmenare il 51enne. Il reato è stato alleggerito dalle provocazioni e dalle attenuanti generiche. Lucia Fersini, 23 anni, residente a Specchia, che la mattina del 23 gennaio del 2004, si trovava nella Lancia Y dei fratelli Stasi, è stata assolta, così come richiesto dalla pubblica accusa.

L'omicidio maturò dopo una lite sorta per un parcheggio davanti all'uscita dell'istituto professionale "Bottazzi" di Taurisano. Congedi venne dapprima aggredito con pesanti parole, subito dopo minacciato di essere picchiato e ferito a coltellate. L'uomo venne colpito con calci, schiaffi e pugni per poi essere inseguito dai tre scalmanati a bordo di una Lancia Y, che affiancò l'auto di Congedi nel mezzo della carreggiata, con la complicità di una seconda autovettura, una fiat Tipo, sulla quale si trovavano due giovani, Roberto Manco e Quintino Minnone, giunti per dar man forte agli amici. I fratelli Stasi e la Fersino sbarrarono la strada a Congedi, impedendogli di proseguire la marcia e colpendo ripetutamente con pugni il finestrino della sua auto. Scaturì un nuovo inseguimento, durante il quale, Congedi venne colpito con uno schiaffo. Il malcapitato fece ancora qualche decina di metri, per poi essere stroncato da un infarto. E' stata pattuita la somma di 140 mila euro, come risarcimento danni, da destinare alla moglie di Congedi, Natalia Ferro, al figlio Aurelio e alla figlia che si trovava nella fiat Punto, quando il padre venne colto dall'infarto. I due fratelli erano difesi dagli avvocati Francesca Conte e Mario Coppola.

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