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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Morì nel rally, la famiglia di Ballerini chiama come responsabile civile anche l'Aci

L'ex commissario tecnico della nazionale di ciclismo è scomparso il 7 febbraio 2010 in un incidente durante il rally Ronde di Larciano. Fra le persone che rischiano il processo, anche l'allora presidente dell'Aci Angelo Sticchi Damiani, leccese

PISTOIA - La famiglia di Franco Ballerini, l'ex commissario tecnico della nazionale di ciclismo scomparso il 7 febbraio 2010 in un incidente durante il rally Ronde di Larciano, ha chiesto che vengano citate come responsabili civili l'Aci e la società organizzatrice della manifestazione.

La richiesta è stata avanzata durante l'udienza preliminare, a Pistoia. Per la morte di Ballerini la procura di Pistoia ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone: l'organizzatore della corsa, Riccardo Heinen, il presidente (all'epoca) dell'Aci Angelo Sticchi Damiani (leccese) e altri sei membri del comitato esecutivo dell'Aci Csai. L'udienza riprenderà il primo ottobre.

La richiesta presentata dalla famiglia di Ballerini si basa sul fatto che poche settimane prima dell'incidente, attraverso la commissione Csai (oggi abolita) l'Aci aveva introdotto l'obbligo per gli equipaggi rally di indossare lo speciale collare 'Hans' che, secondo la procura di Pistoia, avrebbe avuto un ruolo decisivo nella morte di Ballerini.

La società organizzatrice è chiamata in causa per un fossetto che, secondo i familiari di Ballerini, non sarebbe stato evidenziato e segnalato, e che avrebbe provocato la sbandata dell'auto, che poi si schiantò su un muro senza protezioni. (ANSA)

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