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Dopo la tragedia / Sannicola

Bimba di due anni morta di encefalite fulminante: familiari chiedono verità sul decesso

I familiari hanno formalizzato una denuncia in procura per capire se ci siano omissioni ed eventuali responsabilità sanitarie per quanto accaduto alla piccola Ludovica

SANNICOLA – Era arrivata in pronto soccorso con la febbre alta, ma dal circuito sanitario non è mai più uscita: quell’ingresso, infatti, si è trasformato nell’incubo peggiore per Ludovica Puce, bimba di appena due anni, morta lo scorso dicembre a causa di una encefalite fulminante, e per i suoi familiari. Il suo decesso aveva sconvolto la comunità di appartenenza, quella di Sannicola, e l’intero Salento.

Oggi, a distanza di qualche settimana da quella tragedia, i genitori della piccola chiedono verità sull’accaduto e cercano di comprendere se ci siano responsabilità nel personale medico e sanitario, che aveva affrontato quel caso. Per questo, tramite l’avvocato Alessandro Greco, hanno presentato un esposto denuncia per chiedere di far luce sulla vicenda e, in particolar modo, sulle incongruenze emerse nel trattamento della piccola negli ospedali di Gallipoli e in quello di Lecce. 

La denuncia, che ipotizza una responsabilità colposa, è scaturita dal fatto che i genitori della piccola, una volta arrivati al “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli, hanno dovuto attendere oltre un’ora e mezzo prima di essere ricevuti con la bimba, colpita che accusava febbre alta, sopra i 41 gradi corporei, e in stato di semi-coscienza.

Secondo la ricostruzione della famiglia, il personale della struttura, nel pomeriggio del 26 dicembre, prima tappa della drammatica vicenda, avrebbe dapprima minimizzato la situazione, sottolineando che non ci fosse nulla di grave e invitando i genitori a riportare la bimba a casa, salvo poi essere costretti a un cambio di valutazione per il collasso accusato dalla piccola.

La bimba sarebbe rimasta su un lettino per un’ora e mezza senza alcuna cura e solo più tardi sarebbe stato predisposto il trasferimento, per altro in codice verde “per mancanza di posti letto”, a Lecce. Trasportata in ambulanza al “Fazzi”, il codice è diventato rosso e sono stati avviati una serie di esami, fino a dover intubare la piccola per le difficoltà respiratorie. Una situazione degenerata fino alla tragica morte avvenuta il 29 dicembre, su cui la famiglia chiede verità.

Al momento, un medico incaricato sta valutando le cartelle cliniche della piccola. Si è in attesa di sapere se sulla vicenda la Procura aprirà un fascicolo d’indagine.

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