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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ruffano

Morte della 14enne, autopsia conferma per ora solo formazione tumorale

Nel pomeriggio nel Policlinico di Bari l’esame autoptico disposto dalla procura di Lecce nell’ambito dell’inchiesta per la morte della ragazzina di Ruffano. Solo dopo il responso degli esami istologici e gli approfondimenti si capirà una possibile relazione con la seconda dose del vaccino anti-covid. Per i sanitari decesso a causa di una meningite

LECCE - Bisognerà attendere ancora per conoscere la causa precisa della morte della giovane 14enne Majda El Azrak di Ruffano, sopraggiunta lo scorso 13 settembre nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale pediatrico di Bari, dopo 26 giorni di coma in cui era caduta due giorni dopo la somministrazione della seconda dose di vaccino anti-covid. Seconda somministrazione avvenuta lo scorso 17 agosto.

Gli esiti dell’autopsia disposta dalla procura di Lecce, nell’ambito dell’inchiesta avviata dopo l’esposto presentato dalla famiglia della ragazza di origini marocchine, è stata effettuata nel pomeriggio di oggi presso il Policlinico di Bari, hanno per ora potuto confermare quanto diagnosticato già dagli accertamenti presso l’ospedale “Panico” di Tricase dove la 14enne  era stata ricoverata d’urgenza: ovvero la presenza di una lesione encefalica tumorale per la quale bisognerà ancora effettuare ulteriori riscontri per capirne se la stessa sia stata generata da cause infettive o meno.

La morte della ragazzina, avvenuta il 13 settembre scorso, sarebbe attribuibile per gli ultimi sanitari che l’hanno tenuta in cura, ad una forma di meningite.

Ora bisognerà attendere gli esiti degli esami istologici, sui tessuti e i vasi sanguigni e gli ulteriori responsi post-autopsia (almeno 90 giorni per il deposito della perizia dei medici legali incaricati)    per capire se ci sia stata o meno una correlazione tra la morte della 14enne e la seconda dose di vaccino anti-covid somministrata. Correlazione plausibile, ma si attendono le risultanze medico-scientifiche anche perché in caso contrario resta poco chiaro il nesso della presenza della formazione tumorale occipitale (che la giovane vittima e i suoi familiari ignoravano esistesse già in precedenza), e la morte pressoché fulminante e quasi istantanea della ragazza.     

Ci sono tre indagati nell’ambito del fascicolo d’inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo aperto dalla procura di Lecce (titolare il sostituito procuratore Donatina Buffelli) sulla morte di Majda a seguito dell’esposto presentato dalla famiglia con l’avvocato Pasquale Scorrano. Sul registro degli indagati, come atto dovuto per procedere agli approfondimenti investigativi, figurano il medico dell’hub che ha somministrato il vaccino e i due medici che la mattina del 19 agosto hanno sottoposero la ragazza a degli accertamenti diagnostici presso l’ospedale di Tricase.

Queste le tappe, in sintesi, della tragica vicenda: il 17 agosto scorso la ragazza ha ricevuto la seconda dose di vaccino, ma il giorno successivo, non sentendosi affatto bene, si è recata presso la guardia medica di Ruffano. Qui, dopo che è stata notata una protuberanza all’altezza dell’occhio destro, l'è stato consigliato una visita in ospedale per approfondimenti.

Il 19 agosto Majda stata ricoverata presso il “Cardinale Panico” di Tricase dov’è stata sottoposta a due Tac, la seconda effettuata con mezzo di contrasto. Gli esami avrebbero evidenziato la presenza di quella che è stata definita una formazione tumorale, ma, nel frattempo, la 14enne, subito dopo la Tac con mezzo di contrasto, ha accusato un malore talmente violento da farle perdere in pochi istanti conoscenza.

Ed è iniziata una disperata, quanto vana corsa contro il tempo. Trasferita presso il Policlinico di Bari, il 13 settembre, senza aver mai riaperto gli occhi, il suo cuore ha cessato di battere. Causa della morte, secondo i medici baresi, una meningite.

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