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Cronaca

Scomparsa del capo della polizia Manganelli, "nemico della mafia e della criminalità"

Il questore di Lecce Carella: "La Polizia di Stato perde uno dei suoi migliori esponenti, nemico della mafia e della criminalità, da sempre vicino ai suoi uomini della polizia, che ha fortemente voluto moderna ed al servizio dei cittadini"

LECCE – “Oggi la Polizia di Stato perde uno dei suoi migliori esponenti, nemico della mafia e della criminalità, da sempre vicino ai suoi uomini della polizia, che ha fortemente voluto moderna ed al servizio dei cittadini”. Con questi sentimenti il questore di Lecce Vincenzo Carella e il personale di polizia, esprimono la loro commozione per la morte del capo della polizia Antonio Manganelli. “Il prefetto Manganelli – continua la nota - era capo della polizia dal 2007, nella sua lunga carriera ha ricoperto incarichi delicati, occupandosi prevalentemente di polizia giudiziaria ed acquisendo particolare esperienza nel settore dell’antisequestri e dell’antimafia, ha diretto il Servizio centrale di protezione dei collaboratori di giustizia”. Manganelli è stato questore di sedi prestigiose e complesse come quella di Palermo e di Napoli ed ha lavorato al fianco di validi magistrati, tra i quali figura anche Giovanni Falcone. Nel 2000 è stato nominato prefetto di prima classe.

Anche Alfredo Mantovano, ex sottosegretario all’Interno, scrive: “Antonio Manganelli è stato grande in tutta la sua carriera al servizio dello Stato e della Nazione. E' stato grande da capo della polizia: nel coprire i vari fronti dell'aggressione alla sicurezza quotidiana, dal terrorismo alle mafie, dalla criminalità da strada a ogni forma di sfruttamento. Nel tenere un rapporto costante con tutti gli appartenenti alla polizia di Stato. Nella collaborazione effettiva ed efficace con gli altri corpi di polizia. Nel tenerci fino alla fine, nonostante il fisico colpito. Tutto questo non si dice adesso perché non c'è più: per più di dieci anni ho avuto la fortuna di conoscerlo e di vederlo lavorare con competenza ed entusiasmo. E' così perché è vero”.

Parole di commiato per la scomparsa del capo della polizia giungono inoltre dal “Sappe” attraverso il segretario generale Donato Capece: “Il sindacato della polizia penitenziaria, piange oggi la scomparsa di un onesto e valoroso uomo delle istituzioni, sempre molto attento e sensibile alle criticità del Comparto sicurezza e di quelle penitenziarie. Abbiamo apprezzato ed ammirato nel corso degli anni Antonio Manganelli per la sua serietà, la sua competenza, la sua sensibilità ai problemi dei poliziotti e del Comparto sicurezza e proprio per questo era anche per noi un autorevole punto di riferimento. Sono queste le ragioni per le quali oggi il sindacato più rappresentativo del Corpo di polizia penitenziaria, partecipa il suo commosso cordoglio al ministro dell’Interno, al segretario generale del sindacato confratello di Polizia Sap, ai familiari tutti ed ai collaboratori.”

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