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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Scorrano

Morte per dose letale. Il Riesame scagiona il fornitore

Per il 43enne di Scorrano, Albano Filippo, disposti i domiciliari dopo l'arresto nell'ambito dell'inchiesta che ha visto al centro la morte per overdose di Ivan Vallo. Accolta richiesta dei difensori

SCORRANO - Spacciatore sì, ma non fu lui a causare la morte di Ivan Vallo. Così ha disposto il Tribunale del Riesame di Lecce. Con ordinanza emessa dal gip presso il Tribunale del capoluogo salentino del 1° giugno scorso, Albano Filippo, 43enne di Scorrano, era stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Tricase, coordinati dal capitano Andrea Bettini, al termine dell'inchiesta che ha visto al centro la morte per overdose di Ivan Vallo, avvenuta il 30 agosto 2010 e constatata dai medici dell'ospedale di Gagliano del Capo. Le accuse principali erano di spaccio di stupefacenti e morte come conseguenza di altro reato. Ed è stato l'ennesimo colpo di scena in questa vicenda. Perché la droga (sei dosi di eroina) avrebbe avuto diversi passaggi di mano.

L'inchiesta, in un primo momento, si era fermata ad Anna Jole Miggiano, 32enne di Castrignano dei Greci. Si era, cioè, ritenuto, che fosse stata lei a cedere la droga. Fatto che in realtà corrisponderebbe ancora al vero, secondo gli inquirenti (ragion per cui la sua posizione non cambia), ma che non esclude le presunte responsabilità di Albano Filippo, ritenuto il primo anello della catena. Sarebbe stato il 43enne, infatti, il fornitore iniziale. Tesi sulla quale il pm Giovanni De Palma ha concordato con i militari, tanto da richiedere ed ottenere dal dal gip, Carlo Cazzella, il provvedimento di arresto.

Disposizione contro la quale gli avvocati dell'uomo arrestato, i legali Giuseppe Presicce e Ilenia Toma, hanno proposto istanza di Riesame e la cui udienza si è tenuta il 28 giugno scorso. E i giudici del Tribunale del Riesame di Lecce hanno disposto, a carico di Albano Filippo, la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari in relazione alle accuse di cessione di sostanza stupefacente, ma aspetto fondamentale è stato l'annullamento del provvedimento di arresto per l'altro e più grave capo di imputazione, ovvero l'aver causato nell'ambito della "fornitura" e passaggio delle droga, la morte di Ivan Vallo.

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