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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Morte sospetta al "Fazzi", sette medici indagati. Disposta una consulenza

Sarà una consulenza medico legale, affidata al dottor Roberto Vaglio e al cardiologo Marcello Pettinari, a stabilire eventuali negligenze e omissioni da parte del personale medico del "Fazzi" legate alla morte di Giovanna Greco

LECCE – Sarà una consulenza medico legale, affidata al medico Roberto Vaglio e al cardiologo Marcello Pettinari, a stabilire eventuali negligenze e omissioni da parte del personale medico che potrebbero aver causato la morte di Giovanna Greco, la donna di 72 anni originaria di Arnesano deceduta a novembre 2010 nel pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. L’incarico è stato conferito nei giorni scorsi dal sostituto procuratore Paola Guglielmi, titolare del procedimento. Sette i medici del “Fazzi” iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Dall’esame autoptico, eseguito dal medico legale Roberto Vaglio, è emerso che a provocare il decesso è stato un arresto cardio-circolatorio. I due consulenti dovranno ora stabilire che se quella morta poteva essere evitata, sottoponendo la 72enne alle cure del caso. La famiglia della Greco, assistita dall’avvocato Carlo Madaro, ha nominato come consulente di parte il professor Luigi Strada.

A dare avvio alle indagini è stata la denuncia delle figlie della donna, che nel tardo pomeriggio del 23 novembre del 2010 aveva accusato un forte mal di testa, vertigini e amnesie. Pertanto la Greco era stata accompagnata presso il Pronto soccorso del “Fazzi”, dove le era stata diagnosticata una possibile neuropatia o ischemia cerebrale. La Tac cui era stata sottoposta la paziente aveva, però, escluso tali patologie. La donna era tornata a casa, ma nella notte le sue condizioni erano notevolmente peggiorate. Era stato il medico di famiglia a consigliare alle figlie l’intervento immediato di un’ambulanza del 118.

La mattina successiva la 72enne è stata accompagnata nuovamente presso l’ospedale “Vito Fazzi”. Qui, secondo il racconto delle figlie della Greco, sarebbe iniziata una lunga attesa. Ore di angoscia in cui nessuna spiegazione sarebbe stata fornita alle donne circa lo stato di salute della paziente. Solo poco dopo le 14, a una sola di loro, sarebbe stato consentito di entrare nel Pronto soccorso. Per Giovanna Greco, però, ormai non c’era più nulla da fare. Il corpo della donna, privo di vita, era adagiato su una barella.

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