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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Morte sospetta di un 58enne, l'autopsia non scioglie i dubbi. Decesso causato da embolia

E' stata una tromboembolia, il tipo più comune di embolia polmonare, causato da un trombo migrato da una vena degli arti inferiori a causare la morte di Luigi Mele, il poliziotto 58enne deceduto una settimana fa in un reparto dell'ospedale "Ignazio Veris Delli Ponti" di Scorrano

LECCE – E’ stata una tromboembolia, il tipo più comune di embolia polmonare, causato da un trombo migrato da una vena degli arti inferiori a causare la morte di Luigi Mele, il poliziotto 58enne deceduto una settimana fa in un reparto dell’ospedale “Ignazio Veris Delli Ponti” di Scorrano. A stabilirlo l’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Vaglio.

Bisognerà attendere comunque l’esito degli esami istologici per avere un quadro più preciso delle cause del decesso e stabilire eventuali negligenze o colpe commesse dal personale medico che ha avuto in cura la paziente. Sono cinque i medici iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco con l’accusa di omicidio colposo. Le indagini dovranno stabilire se la morte sia stata un atto imprevedibile o se sia direttamente collegato all’intervento chirurgico cui era stato sottoposto il 58enne.

Una morte tanto improvvisa quanto inaspettata, che ha spinto i famigliari della vittima, assistiti dall'avvocato Paola Scarcia, a presentare un esposto, evidenziando possibili negligenze del personale medico. Nella denuncia la famiglia ha chiesto che sia fatta luce sul decesso di Luigi Mele e per questo è stato disposto il sequestro della cartella clinica e l'autopsia sul corpo della vittima. L’esposto è finito sulla scrivania del magistrato di turno, il sostituto procuratore Maria Vallefuoco, che ha aperto un fascicolo e ha iscritto cinque medici nel registro degli indagati. Un’indagine necessaria a stabilire cause e modalità del decesso e fugare ogni dubbio su una more dai contorni poco chiari, giunta durante un intervento chirurgico di routine.

Mele, dopo anni trascorsi in prima linea nella lotta alla criminalità tra le fila della squadra mobile di Lecce, da qualche tempo era in servizio presso l’ufficio passaporti della questura el capoluogo salentino. Un professionista stimato e ammirato da tutti i colleghi.

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