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Cronaca

Morte sospetta di una 81enne, l'incidente probatorio scagiona i medici

Non fu negligenza o colpa medica a causare la morte dell'anziana deceduta nel febbraio scorso. A stabilirlo il medico legale Roberto Vaglio, nominato come consulente dal gip. Sette i medici iscritti nel registro degli indagati

LECCE – Non fu una negligenza o colpa medica a causare la morte di una donna di 81 anni, Antonia Perrone, deceduta nel febbraio scorso. A stabilirlo il medico legale Roberto Vaglio, nominato come consulente dal gip. A coordinare le indagini è il sostituto procuratore della Repubblica Emilio Arnesano, che ha aperto un fascicolo dopo la denuncia presentata dai familiari della donna. Sette i medici, in servizio negli ospedali “Vito Fazzi” di Lecce e “San Giuseppe Sambiasi” di Nardò, iscritti nel registro degli indagati. Su richiesta del pubblico ministero, il gip aveva conferito a un medico legale, in sede di incidente probatorio, l’incarico di eseguire accertamenti sulle cause del decesso donna.

Le vicissitudini della 81enne sono iniziate a giugno 2010, quando la donna è stata ricoverata a Lecce per la frattura di un polso. Dopo pochi giorni la paziente ha accusato un arresto cardio circolatorio. Nei mesi successivi la Perrone è stata poi ricoverata prima presso il reparto di geriatria del “Sambiasi” di Nardò, e poi in una struttura privata a Copertino. Col tempo, però, le condizioni della donna si sono aggravate sempre di più, fino ad arrivare al decesso della 81enne. Una morte che ha portato i familiari a presentare un esposto in Procura per accertare che alla base del decesso vi siano o meno eventuali negligenze del personale medico.

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