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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Morte sospetta di un neonato, la perizia aggrava la posizione dei medici

Si complica il profilo giudiziario di un'ostetrica, un pediatra, un anestesista e un ginecologo, indagati per la morte del bimbo, nel 2010. Nuovi aspetti sono stati depositati nei giorni scorsi ed esaminati dinanzi al gup

LECCE – Si aggrava la posizione di quattro medici indagati dalla Procura del capoluogo salentino in relazione alla morte sospetta di un neonato avvenuta al “Vito Fazzi” di Lecce a luglio 2010. Nel registro degli indagati erano stati iscritti i nomi di quattro medici con l’accusa di omicidio colposo.

Si tratta di un ginecologo, di un’ostetrica, di un pediatra e di un anestesista della clinica privata “Petrucciani” di Lecce, dove il bimbo è nato al termine di una gravidanza senza alcun problema e con un parto naturale senza alcuna complicazione. Ad aggravare la posizione dei medici una perizia depositata nei giorni scorsi ed esaminata in sede di incidente probatorio dinanzi al gup Giovanni Gallo.

Nei giorni successivi alla nascita Nicolò iniziò a manifestare problemi di natura respiratoria, tanto da rendere necessario il trasferimento d’urgenza in terapia intensiva all’ospedale “Vito Fazzi”. Il quadro clinico dell’infante si è rapidamente aggravato, fino al decesso del bimbo, avvenuto a soli venti giorni dal parto. A far scattare le indagini era stata la denuncia presentata dai genitori, una giovane coppia originaria di Martano.

La magistratura aveva disposto il sequestro di tutte le cartelle cliniche e della documentazione relativa al parto, oltre che delle registrazioni delle chiamate pervenute al 118 il giorno in cui le condizioni del neonato si sono aggravate.

Obiettivo degli inquirenti è stabilire cosa sia successo non solo durante il parto ma anche nel tragitto dalla clinica privata al nosocomio leccese. Il medico legale Alberto Tortorella eseguì l’autopsia sul corpo del piccolo Nicolò. L’esame autoptico evidenziò che il bambino era sano al momento della nascita.

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