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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Parabita

Multa al figlio che guida a luci spente, arriva il padre e pesta un carabiniere

Un 60enne ai domiciliari, dopo un parapiglia con i militari, che stavano elevando una contravvenzione ad un 21enne. Sia il carabinieri, sia l'uomo, visitati al pronto soccorso, con prognosi rispettivamente di otto e cinque giorni

 

PARABITA – “E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire”, cantava Lucio Battisti. Non guidava certo a velocità smodata, né aveva strane intenzioni, il giovane fermato ieri sera a Parabita, dai carabinieri, e non era neanche notte fonda, ma i fari, quelli erano comunque spenti ed erano da poco passate le 20 di sera.

Tutto si sarebbe concluso con una multa per una violazione del codice della strada – e magari con conseguente ricorso, come spesso avviene -, e invece si è arrivati persino ad un arresto e ad una denuncia, quando sul posto, la strada provinciale per Matino, proprio all’uscita di Parabita, è giunto il padre del ragazzo. Il quale, a quanto pare, avrebbe iniziato prima a inveire contro i militari, per poi arrivare ad aggredirne uno, mollandogli una manata in pieno volto e rompendogli anche gli occhiali.

Ora, l’uomo, Giovanni Prete, 60enne, risponde di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Il figlio, Samuele Marcello, 21enne, è stato contestualmente denunciato a piede libero per il solo reato di resistenza a pubblico ufficiale.

I militari erano fermi per un posto di controllo, quando hanno notato l’auto condotta dal giovane, viaggiare senza aver acceso le luci, e l’hanno invitato ad accostare, per poi contestagli la contravvenzione. Il ragazzo ha avvisato il padre con il telefonino di quanto stava accadendo, e questi s’è fiondato sul posto, forse con l’intenzione di parlamentare con i carabinieri ed accomodare il tutto.

Ma la situazione ha presto assunto una piega spiacevole, perché i militari hanno continuato a redigere il verbale, e l’uomo avrebbe così cominciato a proferire frasi sempre più irriguardose, fino ad arrivare alle minacce. Più volte invitato alla calma, si sarebbe alla fine scagliato verso i carabinieri, colpendone uno al volto. N’è nata una colluttazione per fermarlo e il parapiglia è stato sedato pochi istanti dopo.

Sia il carabiniere, sia il 60enne, si sono fatti visitare dai sanitari. Il militare, visitato all’ospedale di Gallipoli, ha riportato un referto otto giorni. Il 60enne, visto invece dai medici di Casarano, dopo lo stato d’agitazione (ha dichiarato di essere cardiopatico), a sua volta ha riportato un referto con prognosi di cinque giorni. Per lui è scattato comunque l’arresto e, su ordine del pm di turno, è stato condotto ai domiciliari.

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