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Cronaca Muro Leccese

MURO FESTEGGIA LA SAGRA DE "LU PORCU MEU"

Una delle feste popolari più antiche ed amate del Salento: tradizioni, aneddoti divertenti, soprannomi ironici, musica, vino e soprattutto carne preparata in tutte le salse

Torna a Muro l'appuntamento annuale con la festa de "lu porcu meu", una delle sagre popolari più conosciute nel Salento, che vede i locali e gli abitanti dei paesi vicini, dediti al consumo della carne di maiale nelle diverse forme della degustazione: è un evento speciale per i muresi, che ogni terza domenica di ottobre, rinnova il rapporto con la tradizione, anche se non si svolge più secondo i rituali di un tempo. Anticamente, infatti, secondo un racconto popolare, in occasione della festa dei santi Medici, si usava allevare un maialino che si lasciava circolare libero per le vie del paese, per essere allevato dalla collettività. Il suo «porcile» era la piazza del paese dove, in mezzo al fango e alla sporcizia, passava i suoi giorni ingrassando. Nel giorno prestabilito veniva ucciso e cucinato in enormi recipienti di rame rosso e tutti gli abitanti avevano il diritto di mangiare un po' di quella carne lessa per devozione ai santi festeggiati.

Oggi non si usa più allevare pubblicamente il maiale, ma la sua carne, lessa e condita con sale e pepe, è venduta in tutte le macellerie, bettole e trattorie. Del resto, gli abitanti stessi di Muro debbono il proprio soprannome a questa festa e vengono conosciuti come "porci". C'è un aneddoto particolare alla base di questa tradizione: un allevatore di maiali aveva costruito un grande recinto all'aperto in grado di contenere la mandria; un giorno cadde tanta pioggia che l'uomo, per evitare che i maiali potessero prendersi un malanno, ebbe la brillante idea di farli asciugare in un grande forno, finendo con arrostirli tutti. Ma lo sciocco padrone non se ne avvide e sghignazzando, diceva ai presenti: «Guardàti comu sta ritene, pare ca sta sciòcane» (Guardate come ridono, sembra che stiano giocando). Per quel che riguarda la sacra, occorre dire che quella di quest'anno è la venticinquesima edizione numero, organizzata dall'associazione "Pastorella": tante le prelibatezze sul tavolo e tanta musica per allietare le serate di sabato 18 e domenica 19 ottobre.

Questa sera, l'animazione verrà affidata al complesso "La Coppula", che presenterà la nuova canzone di Gianni Schito dedicata a "lu porcu meu". Nella mattinata di domenica 19 si svolgerà la Fiera mercato, con espositori del mondo dell'agricoltura e dell'artigianato insieme ad alimentaristi e venditori di articoli casalinghi. Nel pomeriggio, verso le 17.30, si svolgerà la tradizionale "cuccagna". Dalle 20 spazio al gruppo musicale "Li cumpari" e dalle 22 l'esibizione dei Mascarimirì, "Dalla Pizzica al punk-dub tarantolato" con Claudio "Cavallo". Non mancherà per la quarta edizione di fila il concorso "Le Nostre Radici", grazie anche alla collaborazione dell'Istituto comprensivo di Muro Leccese, sul tema "La Pastorella: nascita e sviluppo di una realtà sociale".

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