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Cronaca Nardò

Accusato di aver creato un laboratorio per la droga, finisce in manette

A Nardò gli agenti di polizia hanno arrestato un 51enne. Tenevano d'occhio il viavai, poi l'irruzione. Forse si è sbarazzato della sostanza, ma non è scampato all'arresto

NARDò – Sostanza stupefacente non n’è stata trovata, quando finalmente gli agenti di polizia del commissariato di Nardò sono riusciti ad accedere nell’appartamento. Ma gli elementi a carico di Alfredo Oceano, 51enne neretino, già noto alle forze dell’ordine, sono stati talmente tanti che l’uomo non è sfuggito all’arresto. Finendo in carcere.

Il blitz, nel centro di Nardò, è avvenuto nella tarda serata del 6 novembre. I poliziotti tenevano da tempo sotto osservazione casa dell’uomo, proprio perché sospettato di spacciare, tanto che sarebbe stati rilevato un notevole viavai di soggetti, conosciuti proprio per il consumo di droga. Uno di questi è stato bloccato dagli agenti della Sezione investigativa e di polizia scientifica subito dopo essere uscito da quell’abitazione e, addosso, gli è stata trovata una dosa di cocaina che si presume fosse stata appena acuistata.

A quel punto, si è deciso di effettuare una perquisizione, ma sembra che Oceano, nonostante l’insistenza degli agenti, abbia tardato un bel po’, prima di aprire la porta, almeno una decina di minuti, lasso di tempo in cui gli investigatori sospettano che si sia disfatto dello stupefacente.

Quando, finalmente, gli agenti hanno potuto effettuare l’ispezione, in cucina hanno trovato diverso materiale ritenuto necessario per il confezionamento di singole dosi. Fra cui: forbici, cellohane, taglierini, nastro, bilancino di precisione e polvere bianca per il “taglio”. Insomma, una sorta di laboratorio. Sono finiti sotto sequestro anche quattro cellulari e 2.700 euro in banconote di diverso taglio, più vari appunti che sembrerebbero indicare una contabilità. Condotto in commissariato sentito il pubblico ministero di turno, Oceano è finito in arresto.

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