Prelevato in auto, portato in campagna e pestato a mani nude: due arresti
È successo a Nardò verso la fine di maggio e, dopo le indagini, sono finiti nei guai un 28enne e un 21enne. Il movente sarebbe da ricercare in un debito di droga
NARDO’ – Sequestro di persona in concorso aggravato. È il reato contestato a due dei tre giovani al momento identificati, ritenuti autori di un episodio verificatosi nei giorni scorsi a Nardò, quando un ragazzo sarebbe stato prelevato con la forza davanti casa, trascinato in un’autovettura, condotto in una zona di aperta campagna e preso a schiaffi, fino a lasciarlo sfiancato, per terra. Il tutto, per una ventina di interminabili minuti. Il movente? Secondo quanto ipotizzato al momento, un presunto dedito di droga.
In arresto sono finiti nelle scorse ore Felice Inno, 28enne, e Alessio Cordella, 21enne, entrambi neretini. Al raid, come detto, dovrebbe aver partecipato anche un altro soggetto, sulla cui identità, però, non vi sarebbe per ora certezza.
I fatti in questione risalgono al 23 maggio scorso. Quel giorno, Inno, Cordella e un terzo giovane, appostati in auto, avrebbero atteso che la vittima facesse rientro a casa, per poi bloccarla prima che potesse aprire il portone della palazzina in cui risiede, spingerla con violenza nell’abitacolo, tenendola ferma bloccando gola e gambe perché non si agitasse e riuscisse a fuggire.
Arrivati in una zona appartata nelle campagne intorno alla città, sarebbe iniziata la seconda parte del calvario del giovane, un lungo pestaggio per “convincerlo” a sganciare soldi che, stando alle indagini svolte finora, avrebbe dovuto loro per questioni legate agli stupefacenti. Alla fine, il giovane, sarebbe crollato a causa delle percosse e i tre si sarebbero volatilizzati.
Da quest’episodio è nata un’indagine degli agenti di polizia del commissariato di Nardò che, nell’arco di un paio di settimane, hanno individuato due dei presunti responsabili. Richiesta una misura cautelare, questa è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari Marcello Rizzo il 15 giugno e subito dopo eseguita dagli stessi poliziotti. Inno e Cordella si trovano al momento agli arresti domiciliari.