Nas al Vito Fazzi. I sindacati chiedono controlli nelle sale operatorie
Le organizzazioni sindacali avrebbero rilevato una serie di criticità che metterebbero a repentaglio la sicurezza degli interventi e la salute degli utenti. Chiesto l’intervento dei Nas, è polemica sulla richiesta di accorpamento di due blocchi operatori senza consultare prima gli infermieri
LECCE – Igiene a rischio nelle sale operatorie dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Ma non solo. In bilico ci sarebbe, di conseguenza, anche la sicurezza dei pazienti, ed è per questo motivo che i sindacati hanno tenuto una seconda assemblea con i lavoratori volta a discutere di tali problematiche, legate anche alla decisione di accorpare i due blocchi operatori. Gli infermieri-strumentisti sono tornati alla carica questa mattina, dunque, secondo quanto ha reso noto l’associazione “Salute Salento”, elencando una serie di criticità che metterebbe a repentaglio il buon esito degli interventi: “Dall’aria condizionata che nel 1° gruppo operatorio sarebbe scarsamente funzionale al corridoio di passaggio dove verrebbero sistemati gli strumentari chirurgici – si legge in un comunicato diffuso dalla stessa associazione - , esposti ad una precaria igiene; dalla mancanza dello sternotomo, da prendere in prestito dal reparto di cardiochirurgia, alla difficoltà di trasferimento del letto operatorio che avrebbe già subito dei danni”.
Gli operatori sanitari del comparto lamenterebbero, soprattutto, l’assenza di confronto con le organizzazioni sindacali da parte della direzione dell’ospedale e del direttore di anestesia, i quali avrebbero già proposto al direttore generale della Asl, Giovanni Gorgoni, l’accorpamento delle due strutture, senza però consultare, a loro dire, “il personale infermieristico che è competente dell’ argomento perché vi lavora ogni giorno”.
Nella mattinata di ieri, peraltro, il segretario della Fials, Vincenzo Gentile ha consegnato al protocollo dei Nas una nutrita nota nella quale si chiede l’intervento dei carabinieri per una serie di criticità, mentre si manifesta seria preoccupazione per la scelta operata dai vertici della Asl.
“Proprio nel pieno della stagione turistica – si legge nella denuncia ai Nas – che vede moltiplicata l’utenza presso il Vito Fazzi, la capacità di accoglienza e le prestazioni vengono drasticamente ridotte e il rischio per la salute viene accentuato da sale operatorie non adeguate ad ospitare due gruppi operatori; presenza di pavimentazione alterata da lesioni, crepe e dislivelli; malfunzionamento dei sistemi di condizionamenti dell’aria; comunicazione delle sale operatorie con ambienti non sterili; lontananza dai sistemi chirurgici sterili e altre carenze”.
L’assemblea sindacale che si è tenuta oggi ha confermato il clima di tensione che regnerebbe all’interno delle sale operatorie del nosocomio, legato a presunti disservizi. L’accorpamento, ricorda “Salute Salento”, è partito il 14 luglio, con chirurgia toracica, che prima faceva 4-5 sedute e adesso non ha ancora fatto nessuna seduta lunga. Altro che incremento di 100 ore: i sindacati sono convinti che, se continua così, si arriverà a registrane 100 in meno.
Sabato 18 luglio, intanto, è stato trasferito lo strumentario del reparto di otorino, accorpato con urologia. “Se arriva un’urgenza seria – temono i sindacati – sarà difficile farvi fronte. Parliamo di interventi seri e delicati, di bambini operati di tonsille e quindi di rischio infezioni”. Mentre gli operatori sanitari, tutti, continuano a fare il loro dovere, pur fra mille difficoltà e malumori, i loro rappresentanti sono convinti che “si sarebbe potuto fare di meglio”.