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Cronaca

Nascosta nell'area di servizio una centrale di spaccio, condannato a 5 anni

Il gup ha condannato un 48enne a 5 anni e quattro mesi di reclusione per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giudice ha accolto la tesi difensiva del legale dell'uomo, riconoscendo all'imputato le attenuanti generiche, e la concreta dimostrazione di resipiscenza

LECCE – Fu arrestato lo scorso 6 settembre, ma lo tenevano sotto controllo da un po’, insospettiti da alcuni strani movimenti che avvenivano nel distributore di benzina che gestiva, anche in virtù di un precedente arresto avvenuto nel 2011. Da qualche tempo i carabinieri della compagnia di Campi Salentina si erano accorti dei movimenti sospetti nell’attività gestita da Fernando Monteforte, una stazione di servizio a Torre Lapillo, località Boncore. Lunghe ore di osservazione in cui i militari avevano ripreso il via vai di clienti, alcuni dei quali si avvicinavano a Monteforte e ripartivano senza aver fatto rifornimento. In altri casi, prima facevano rifornimento e poi si intrattenevano qualche secondo con il gestore. Inoltre, il 48enne di Veglie sembrava girare continuamente a vuoto all'interno dell'area di servizio prima e dopo l'arrivo dei clienti.

Per questo, visti anche i precedenti, decisero di procedere alla perquisizione dell'area di servizio con l'aiuto di un cane anti-droga. Un’intuizione fruttuosa, visto che lo stupefacente era distribuito in diversi anfratti dell'area. In tutto sono stati trovati un chilogrammo di hashish e 300 grammi di cocaina (per gran parte pura per un valore di migliaia di euro di stupefacente sequestrato).

Oggi, nel giudizio con rito abbreviato dinanzi al gup Giovanni Gallo, Monteforte è stato condannato a 5 anni e quattro mesi di reclusione per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giudice ha accolto la tesi difensiva del legale dell’uomo, l’avvocato Francesco Spagnolo, riconoscendo al 48enne le attenuanti generiche, e la concreta dimostrazione di resipiscenza. L’imputato, infatti, ha ammesso le proprie colpe, spiegando di aver agito sotto la stimolo del bisogno economico e di una situazione di particolare difficoltà dopo la separazione e con dei figli da mantenere. Monteforte rischiava una condanna a oltre dieci anni di carcere.

Durante il blitz i militari trovarono della “polvere bianca” già disponibile per lo spaccio al minuto, suddivisa 14 dosi già confezionate da un grammo l'una. Non molto distante dai pacchettini, nell’ufficio, vi era un bicchiere con della cocaina già tagliata pronta per essere pesata (fu trovato un bilancino di precisione) e impacchettata (con bustine, nastro adesivo, forbici).

MONTEFORTE FERNANDO . jpg-2-2-2Sempre nell'ufficio, ma in un altro vano, fu trovato un pacchetto con 50 grammi di cocaina pura. Nel deposito pneumatici, tra gli stessi, fu recuperato un contenitore di plastica con 450 grammi di proteine in polvere (integratori usati da culturisti) probabilmente utilizzate come sostanza da taglio (in corso di accertamento). Dietro un pannello avvitato perfettamente, poi, grazie all'infallibile fiuto del cane, furono rinvenuti tre pacchetti di cocaina pura del peso complessivo di 160 grammi, un barattolo di glutammina di 130 grammi di peso, nove panetti di hashish del peso di un etto l’uno.

Sotto una serie di pneumatici esausti, fuori dal deposito, il cane trovò un altro pacchetto contenente 50 grammi di cocaina pura. La perquisizione fu poi estesa nella piccola abitazione di Monteforte, adiacente all’area di servizio: qui, oltre a 600 euro, furono trovati una balestra perfettamente efficiente e un macchinario per il sottovuoto. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro. 

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