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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Tricase

Nei vasi invece di piante migliaia di foglie di "maria"

Marco Farina, 28enne di Tricase, arrestato dai carabinieri per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Già due anni addietro il giovane finì nei guai per una spedizione punitiva

TRICASE - E' al secondo arresto in due anni esatti. Era l'ottobre del 2009 quando Marco Farina, oggi 28enne, un giovane di Tricase, insieme ad altri facinorosi, partecipò una spedizione punitiva nei confronti di alcuni ragazzi di Castiglione d'Andrano, rei a loro volta di aver pestato un loro amico.

Volto già noto, dunque, e quindi tenuto d'occhio con discrezione dai carabinieri fin da allora, questa volta, però, Farina risponde di tutt'altro: coltivazione di sostanze stupefacenti, più detenzione ai fini di spaccio.

I carabinieri della compagnia di Tricase hanno raccolto negli ultimi tempi diversi indizi, avvalorati da voci circolanti in alcuni ambienti della città, secondo i quali Farina sarebbe stato uno dei tanti "coltivatori diretti" di marijuana e non per uso personale, ma per rivenderla ad un giro di clienti.

Da qui, la decisione di seguirlo e, infine, mettere in atto un sopralluogo in casa, dopo aver avuto adeguate certezze che non sarebbe stato un blitz a vuoto. Nella sua abitazione, i militari hanno trovato mille e 300 foglie di marijuana, per un totale di 110 grammi. Erano state da poco raccolte e riposte all'interno di un vaso rettangolare, di quelli solitamente usati per piccole piante da tenere sul balcone o in giardino.

E pensare che quando i militari sono entrati in casa, lo stesso Farina ha consegnato una bustina con 3 grammi di erba tritata. Forse, sperava di eludere ulteriori controlli, cavandosela con una semplice segnalazione. Ma quando è stato trovato il grosso, inevitabili per Farina, sono scattate le manette.

Nello specifico, prima i carabinieri hanno scovato due vasi contenenti, ciascuno, una piantina di cannabis indica secca e priva delle foglie. Poi, nei pressi della scala che conduce al lastricato solare, un altro vaso però privo di terra ma colmo di foglie di canapa. Dentro, anche una busta in cellophane all'interno della quale vi erano trentaquattro semi. Il giovane è difeso dagli avvocati Tony Indino e Claudio Pispero.

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