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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Palmariggi

Nella fabbrica della droga 2mila piante di marijuana

Blitz della guardia di finanza di Lecce in uno stabile di Palmariggi. In un seminterrato di 700 metri quadri costosi macchinari per la produzione di stupefacenti e 2 chili di hashish già preparati

"Lowryder". Parte tutto da questa particolarissima pianta di marijuana, facile da coltivare in casa con un kit di accessori che si possono acquistare tranquillamente su internet. Spesa tutto sommato modica, se il consumo previsto per lo sballo fai da te è, come dire, familiare. Tutto fuori legge, sia chiaro, a parte l'acquisto dei semi e di lampade. Già, indispensabili queste ultime per avviare la produzione di "maria" in vaso e senza la luce del sole, lontano dagli sguardi indiscreti. Ma quel che avevano pensato di mettere su, in uno scantinato di un'abitazione a Palmariggi, a sud della provincia di Lecce, era qualcosa di molto più grande: su una superficie di 700 metri quadrati era stata allestita una struttura ad alta tecnologia finalizzata alla coltivazione di marijuana e per la successiva produzione di hashish.

I militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Lecce hanno sequestrato ieri sera 2000 piante di "Lowryder" e 2 chilogrammi di hashish confezionati in panetti e pronti per la commercializzazione, oltre a costosissime apparecchiature termiche, luminose ed elettroniche. La novità di questa operazione, unica nel Salento a memoria di cronaca, è proprio nella scoperta di un vero e proprio laboratorio per la trasformazione diretta della cannabis in hashish, abbattendo così passaggi che nel mercato della droga espongono ed elevano costi. Coltivazione di marijuana, dunque, e trasformazione della resina in panetti di hashish.

A finire in manette nell'operazione che le fiamme gialle hanno denominato "Edelweiss", Domenico Ruggeri, 43 anni, di Palmariggi, intestatario di una società di trasporti di auto usate in liquidazione, ritenuto dai militari direttamente coinvolto nella vicenda. Dovrà rispondere del reato di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti. Gli investigatori, ovviamente, non escludono che dietro la grossa produzione di marijuana ci possa essere un'organizzazione di cui ora sono sulle tracce.

Ma per avere l'dea del laboratorio scoperto dalla finanza è opportuno forse scorrere le cifre: 1323 piante (di cui vi daremo più in là le peculiari caratteristiche) ancora verdi: 371 essiccate; un chilo e 800 grammi di hashish; 2 chili e 467 grammi di marijuana già confezionati e pronti per la vendita. Secondo gli investigatori, l'hashish, una volta immessa sul mercato della droga, avrebbe fruttato 400mila euro, 685mila euro, invece, con la vendita della sola "erba".

Poi, l'impianto per la coltivazione nel locale seminterrato. Vi erano 92 lampade a vapore di sodio, un vero e proprio solarium, "riflettori" a luce calda solare, ognuno da 600 watt e con relativo reattore per l'alimentazione. E ancora, quattro aeratori per la climatizzazione dell'ambiente con tanto di sensori di temperatura e vari temporizzatori per l'illuminazione automatica a tempo. Due serbatoi per l'irrigazione con sistema cosiddetto a "goccia".

Elemento centrale che ha confermato i sospetti dei finanzieri sullo scantinato di Palmariggi trasformato in laboratorio della droga a lampade solari, è giunto dalle bollette dell'Enel. Salate e ingiustificate, quando è stato appurato che da marzo a fine agosto i consumi di elettricità si aggiravano intorno a 8mila euro.

Ed ecco allora le caratteristiche della "Lowryder" che si possono trovare nei siti internet specializzati. E' la canapa, come detto, per la coltivazione in vaso ed , anche, sotto le lampade, elementi che la distinguono dalla comune "erba" che può crescere dolo sotto i raggi del sole arrivando fino a 2 metri di altezza. La "Lowryder", invece, raggiunge un massimo di 30 centimetri con auto-fioritura veloce, qualitativamente elevata e versatile. La piantina passa direttamente alla fase di fioritura, dopo circa 17, 20 giorni a partire dal seme, saltando la fase vegetativa. Con i suoi 30 centimetri di altezza è ad oggi la più piccola e "veloce" pianta esistente. Unica, inoltre, perché non necessità variazioni del fotoperiodo, fiorendo indifferentemente con 24, 16 o 12 ore di luce e maturando in sessanta giorni.

Questa innovativa varietà discende da ibridi di "ruderalis" derivanti dalla "mexican ruderalis", che le conferiscono compattezza e resinosità. Necessita di poco spazio e di minime dosi di fertilizzanti. Maturando in 8 settimane (appena 2 mesi) permette più di un raccolto a stagione. Naturalmente renderà in proporzione all'esposizione solare e al medium usato. Il tasso di germinazione dei semi è quasi 100 per cento.

Va da sé, che proprio queste peculiari caratteristiche, hanno indotto i coltivatori di Palmariggi a immaginare di mettere su una vera e propria coltivazione di "erba" sotto casa, senza immaginare che i finanzieri sarebbero arrivati a scovarli nel culmine delle fioriture.

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