Nessun illecito nella gestione dei parcheggi, assolti ex sindaco e vicesindaco
Assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, nel processo d’appello all'ex primo cittadino di Taviano e altri due
LECCE – Assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, nel processo d’appello all’ex sindaco di Taviano Salvatore D’Argento, dell’ex vicesindaco Giovanni Piccinno e al dirigente del settore Servizi finanziari Francesco Trianni, accusati di abuso d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta sui presunti illeciti legati alla concessione di un parcheggio dell’area cimiteriale. I giudici della Corte d'appello di Lecce (presieduta da Vincenzo Scardia), hanno accolto le richieste del sostituto procuratore generale Giampiero Nascimbeni, e le tesi del collegio difensivo, formato dagli avvocati Massimo Fasano e Biagio Palamà. Ribaltata dunque la sentenza di primo grado, in cui in abbreviato gli imputati erano stati condannati a nove mesi (pena sospesa).
Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, la ditta aggiudicatrice era stata favorita. In appello, invece, è stata riconosciuta la legittimità di quanto deliberato della giunta comunale di Taviano nel settembre del lontano 2009, in un’assegnazione avvenuta per mero “interesse pubblico e non per favorire la ditta Reho Nadia.
“Ho sempre riposto grande fiducia nell'operato della magistratura - ha dichiarato l'ex primo cittadino D'Argento – nella consapevolezza di aver sempre operato con correttezza, trasparenza e legalità, durante il mio mandato da sindaco, per cui questa vicenda non poteva che concludersi con la mia (e degli altri soggetti coinvolti) completa assoluzione perché il fatto non sussiste”.