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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Bonaventura Mazzarella

Niente racket. La bomba al corniciaio? Piazzata per motivi di viabilità

Un 23enne denunciato per l'episodio di via Mazzarella, a Lecce, del gennaio scorso. Nessun caso di estorsione, ma una banale lite che ha sortito però una reazione molto pericolosa. Il giovane inchiodato dalla squadra mobile

LECCE – L’ombra del racket? L’incubo delle estorsioni? Il ritorno degli anni bui? Niente di tutto questo, almeno nel caso del negozio di cornici e restauro “Donno” di Lecce, in via Mazzarella, dove la sera del 23 gennaio scorso esplose un ordigno che provocò danni, per fortuna non particolarmente ingenti, colpendo in particolare saracinesca e vetrata. Ma, di sicuro, fece deflagrare soprattutto un’ampia discussione, nel solco di altri episodi avvenuti in città.

Questa volta, però, tutto si può ascrivere a qualcosa di molto più banale, sebbene non meno inquietante, almeno dal punto di vista sociologico: la bomba, quella sera, sarebbe stata collocata dopo dissidi emersi con la vittima per motivi di viabilità. E viene in mente in maniera quasi inevitabile il surreale discorso dello zio avvocato  nel film “Johnny Stecchino” di Roberto Benigni, quando si cita la “terza e più grave” di una serie di “piaghe” che affliggono Palermo. Mentre tutti si aspettano la parola “mafia”, ecco il verdetto: “Il traffico!”

L’autore del gesto è un 23enne della provincia, individuato dalla squadra mobile. Gli investigatori, già nel corso dei primi riscontri, hanno raccolto elementi importanti sia sulla dinamica del fatto, sia sul numero degli autori. Gli approfondimenti hanno permesso di ottenere importanti indizi su un gruppo di persone, sulle quali, d’intesa con il pubblico ministero Carmen Ruggiero, sono stati avviati accertamenti.

L’analisi delle immagini di un sistema di videosorveglianza della zona, lo sviluppo dei dati telefonici sul traffico di cella, e altre attività, hanno permesso di ottenere alcune certezze, pienamente accolte dal pubblico ministero, secondo le quali, il gesto, compiuto da una sola persona, era da ricondurre a dissidi di natura privata.

E in effetti, il 23enne, posto davanti alle evidenze, ormai scoperto, alla fine ha confessato le sue responsabilità, addebitandolo a contrasti emersi in materia di viabilità con la vittima. Con cui non aveva mai avuto altri tipi di rapporto in passato. Tutto riconducibile a un verbale per auto parcheggiata in doppia fila per la quale era stata chiamata la polizia locale. Considerato l’atteggiamento collaborativo, è stato denunciato a piede libero per danneggiamento aggravato e per il possesso dell’ordigno.

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