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Cronaca Alessano

"No a Radio Padania: c'è un limite all'accoglienza"

La vice coordinatrice di Io Sud Sindaco assolutamente contraria all'ipotesi di un ripetitore ad Alessano per trasmettere Radio Padania: "Non tollerariamo insulti continui concessi col nostro consenso"

ALESSANO - No a Radio Padania sui luoghi della Repubblica Salentina: la vice coordinatrice provinciale di Io Sud, Marta Cecilia Sindaco non ne vuol sapere di "se" e "ma" sulla proposta che sta diventando il caso del momento, ossia la richiesta da parte dell'emittente leghista di un ripetitore ad Alessano per trasmettere le proprie frequenze.

"Le provocazioni leghiste non hanno più limiti - dichiara perentoria la Sindaco - dopo la sterile ed inutile polemica con i ragazzi dell'Istituto Costa di Lecce per il marchio da loro registrato ‘Repubblica Salentina', arriva la richiesta di installazione per un ponte radio a nome di ‘Radio Padania libera' nientemeno che al comune di Alessano".

"In questo caso - prosegue la vice coordinatrice di Io Sud in provincia -, però, dimostrare la nostra ‘proverbiale accoglienza', così come sostenuto dal sindaco di Alessano, significherebbe permettere ad una radio leghista di trasmettere sul territorio della provincia di Lecce, i suoi inni, le sue dichiarazioni a base di ‘Abbiamo un sogno nel cuore: bruciare il tricolore', nonché tutti gli interventi radiofonici di quella parte del popolo padano che offende pesantemente i meridionali, la loro cultura le loro tradizioni".

Per la Sindaco, "c'è un limite anche all'accoglienza", dettato dal "buon senso", dal "rispetto per sé stessi e per la propria gente": "Ce li vedete - si chiede -, voi Bossi e compagni accettare sul loro territorio un ponte radio delle nostre emittenti radiofoniche, che trasmettono il pensiero meridionale? Magari. Anzi inviterei, come ha già proposto la senatrice Poli Bortone, presidente Nazionale di Io Sud a inviare richiesta per trasmettere nel Nord. Ma in questo caso, penso che da Bossi & Co ci sarebbe ben poca ‘accoglienza'".

Ecco perché per l'esponente del movimento della Poli Bortone è giunta l'ora di decidere "se siamo orgogliosi di essere meridionali" e, sopratutto, "se vogliamo davvero tollerare insulti continui alle istituzioni trasmessi col nostro consenso".

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