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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Lequile

No alla tela in chiesa. C'è il volto dell'assessore?

La commissione della curia leccese nega l'affissione del quadro a firma del maestro Buttazzo nella chiesa Madre di Lequile. Eppure il committente dell'opera è l'amministrazione comunale

C'era un volta un trittico di quadri che il Comune di Lequile aveva commissionato al noto pittore Roberto Buttazzo per poi collocare sulle pareti del presbiterio della "Assunta", nella chiesa Madre. La giunta comunale di Lequile presieduta dal sindaco Fabio Lettere, deliberò quella commissione all'artista quasi due anni fa, impegnando una somma che si aggira intorno a 8mila euro, tutto nell'ambito di un progetto per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni artistici-architettonici. Ma poi è accaduto qualcosa. Il maestro Buttazzo completa il primo "pezzo" del trittico e lo consegna all'amministrazione, immaginando che da lì a breve la sua opera sarebbe stata collocata nella chiesa. E invece il quadro raffigurante la "Traslazione delle reliquie di San Vito Martire a Lequile", il Santo patrono, ultimato dall'artista il 30 novembre del 2005, è ritornato da qualche tempo nel suo studio. Il motivo? La commissione della curie leccese preposta alla valutazione delle opere d'arte da collocare all'interno dei luoghi di culto, chiese e cappelle, dopo aver preso visione del quadro di Buttazzo avrebbe ritenuto l'affresco "di fattura stupenda ma non adeguato".

Ovviamente il maestro c'è rimasto male, anche perché nel suo curriculum può vantare numerose opere che tuttora possono essere ammirate in più chiese salentine, e non solo. A partire dal famoso "Cenacolo", dimensioni 8 metri per 4,25, la tela che si trova esposta nella chiesa della Natività e della Beata Maria Vergine di Tricase; oppure le due scene che ritraggono il "Sogno di San Giuseppe da Copertino", nella chiesa di Copertino, appunto, e ancora a Lequile, dove presso il Convento si trova una sua tela raffigurante San Egidio. Finanche opere di Buttazzo si trovano in India, all'interno di una chiesetta, lì dove la religione più diffusa non è certo quella cattolica.

Ma c'è una particolarità che distingue l'artista salentino, una tipicità del suo "segno" che in qualche modo potrebbe spiegare, azzardando solo ipotesi, il rifiuto della curia di collocare la "Traslazione delle reliquie di San Vito Martire" nella chiesa Madre di Lequile. Fa parte dello stile di Buttazzo prendere in prestito di tanto in tanto i volti di personaggi locali, noti e meno noti, che poi sapientemente inserisce nei suoi dipinti a sfondo religioso con estrema delicatezza e sobrietà. Ed è così che nel quadro di cui sopra, l'artista di Lequile ha voluto utilizzare il volto di un assessore del Comune, Antonio Mancarella, delega ai Lavori pubblici, il quale, come si evince dall'opera, è colui che solleva assorto le reliquie del Santo. Ma c'è di più. In un primo momento Buttazzo avrebbe potuto anche ispirarsi ai volti del sindaco Fabio Lettere e a quello dell'assessore alla Cultura Antonio Filograna, ma poi non se ne fece più niente.

"Tengo molto a quest'opera - spiega il maestro Buttazzo - anche perché è stata pagata con 4.500 euro, denaro pubblico, e non comprendo perché oggi me la ritrovo a casa ricoperta da un lenzuolo. Cosa significa, poi - si chiede - quando la commissione della curia afferma che il quadro è stupendo ma non adeguato? Ho opere sparse nelle chiese di tutto il territorio, quadri che ho dipinto ispirandomi quasi sempre a personaggi comuni, dai quali ho preso spunto per raffigurare scene al altissimo contenuto religioso, ma adesso, ad un tratto, il quadro non è adeguato. Eppure ho impiegato due anni per realizzare l'opera - aggiunge - che prende spunto da un atto notarile risalente al 1722, un prezioso documento in cui si racconta delle reliquie di San Vito, il santo patrono. Non ho fatto altro che riportare, attraverso le immagini, un fatto di cronaca. C'è in primo piano l'arciprete dell'epoca che presenta alla comunità le reliquie del santo; poi è raffigurata la cerimonia, con la rappresentanza religiosa da un alto e le cariche istituzionali dall'altro, il sindaco lo stesso notaio ed altri personaggi. Ed è così che si possono notare tra le figure alcuni volti di oggi che ho ritenuto idonei per quel tipo di scena. Ora mi si propone - conclude - di collocare il quadro in questione all'interno di Palazzo Andrioli a Lequile, l'edificio storico in fase di ristrutturazione. Ma non se ne parla proprio".

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