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Cronaca

"Noi non siamo colf, ma suore per vocazione"

La vicenda, oggi su alcune testate on line, riguarda la decisione dell'ex vescovo di Oria, Marcello Semeraro, di Monteroni, dal 2004 a Castel Gandolfo, il quale avrebbe "licenziato" tre suore

E' il vescovo leccese Marcello Semeraro il protagonista dell'incredibile vicenda che in questi giorni sta scuotendo l'opinione pubblica e tutti i parrocchiani dei Santi Pietro e Paolo di Aprilia, una diocesi importante nel cui territorio si trova il "Vaticano bis", la residenza pontificia di Castel Gandolfo a Roma. Dalla diocesi, retta dal vescovo Marcello Semeraro, 60 anni, originario di Monteroni, (il 25 luglio 1998 fu eletto vescovo di Oria, mentre dal 1° ottobre 2004 è vescovo di Albano, a Roma) e con alle spalle una carriera di tutto rispetto, sono state "licenziate" tre suore. Il motivo? Si sono rifiutate di prestare servizio come "colf" agli ordini dell'anziano parroco e del suo vice. Compiti insomma che, secondo le tre sorelle, nulla hanno a che fare con lo spirito missionario della loro vocazione e con l'attività di catechesi per i giovani.

"Siamo suore non donne di servizio", hanno affermato le tre sorelle nel momento in cui Monsignor Semeraro ha presentato loro il rinnovo della convenzione di collaborazione (che prevedeva una retribuzione di 800 euro al mese da dividere in tre) ad una precisa condizione: le suore dovevano prestare servizio "materiale" ai due anziani sacerdoti, ovvero servirli di tutto punto. A fronte del loro rifiuto, la drastica decisione che però che non è stata condivisa da tutti i parrocchiani. Ben 1500 le firme raccolte per chiedere al vescovo di tornare sui suoi passi, non nascondendo l'amarezza e l'incredulità per quanto accaduto.

Ma l'autorevole prelato leccese è stato irremovibile. Le tre sorelle, missionarie di Santa Gemma, sono state "licenziate" ed il 21 ottobre scorso hanno dovuto lasciare la parrocchia. Una vicenda che rischia di trasformarsi in un caso perché di fatto mette chiesa e parrocchiani l'uno contro l'altro. E questi ultimi non sono intenzionati a demordere, cercheranno in ogni modo di far tornare le suore. Non sembra intenzionato a fare un passo indietro neanche il vescovo Semeraro, che con un gesto esemplare, ha voluto, probabilmente, ristabilire l'ordine costituito.

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