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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ugento

Non ci fu violenza sessuale, assolto l'edicolante

Emanule Corsano, di Ugento, era stato arrestato nel 2007. I fatti ad Alliste. La denuncia della presunta vittima, allora 17enne. Ma vi sarebbero troppe falle nel racconto. E alcuni sms lo scagionano

LECCE - Assolto per non aver commesso il fatto. L'accusa era pesante: violenza sessuale. L'imputato, Emanule Corsano, oggi 35enne, di Ugento, era, all'epoca dei fatti, gestore di un'edicola ad Alliste. E proprio lì, a detta della ragazza che l'aveva denunciato, allora appena 17enne, residente a Racale, si sarebbero consumate quelle violenze di cui, però, non ci sarebbe prova concreta. Per Corsano, difeso dall'avvocato Amilcare Tana, la fine di un incubo iniziato il giorno del suo arresto, il 17 luglio del 2007, quando in casa sua si presentarono i carabinieri della compagnia di Casarano. Trascorse un periodo ai domiciliari, ma si è sempre professato innocente.

L'assoluzione è stata impartita dai giudici della seconda sezione penale (presidente Giuseppe Biondi, a latere Michele Toriello e Fabrizio Malagnino). Ma era già stato lo stesso pubblico ministero, Giovanni De Palma, a invocarla, data l'inconsistenza delle prove a carico dell'imputato. L'indagine nacque dunque da denuncia della ragazza, secondo la quale vi sarebbe stata una vera e propria escalation. L'allora edicolante, sempre a suo dire, si sarebbe, infatti, prima prodigato in complimenti, per poi passare alle vere e proprie avance, e, infine, un pomeriggio, ai fatti: l'invito a visitare il locale, per poi essere trascinata con la forza nella parte retrostante e, stesa su un tavolino, finire in balìa dell'uomo. La giovane raccontò anche di essersi divincolata e di essere così scappata.

La denuncia fu presentata in caserma, dopo che la ragazza si confidò con i genitori, qualche giorno più tardi. Corsano fu dichiarato in arresto e posto ai domiciliari, perché incensurato.

La presunta vittima, che oggi ha 22 anni, è stata ascoltata in aula, ma sarebbe caduta più volte in contraddizione, spiegando, di fronte alle domande, di non ricordare diversi particolari. Dal canto loro, gli avvocati dell'accusato, hanno esibito diversi sms inviati dalla ragazza proprio sul telefonino dell'uomo. Messaggi che andrebbero a supporto di una tesi opposta, e cioè che vi fosse interesse proprio da parte dell'accusatrice verso l'edicolante. I giudici, valutati tutti i fatti, hanno dunque scagionato Corsano dalla pesante accusa.

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