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Cronaca

"I nostri diritti spesso calpestati": studenti a confronto con la segretaria Camusso

Gli universitari presenteranno le loro proposte per rafforzare il legame tra formazione e mondo del lavoro all'esponente di Cgil: "L'Italia non fa leva sulle competenze"

LECCE – Le proposte degli studenti salentini saranno messe nero su bianco nel corso dell’incontro con la numero uno di Cgil, Susanna Camusso, organizzato dalla segreteria provinciale del sindacato nel pomeriggio presso l’Università del Salento.

Udu ha lanciato infatti la campagna “Vogliamo diritti” cui ha aderito anche l’associazione Studenti indipendenti. I ragazzi sottoporranno all’attenzione della sindacalista una scaletta di interventi che verte innanzitutto sui tirocini divenuti, da strumento di collegamento con il mondo del lavoro, “mezzo di sfruttamento” a causa di una completa deregolamentazione.

Sul punto, spiegano i ragazzi, è necessario partire dalla normativa nazionale per creare un sistema che veda coinvolti istituzioni, associazioni studentesche, sindacati ed imprese: “Vogliamo vedere riconosciuti diritti e tutele essenziali ai tirocinanti curriculari. Vogliamo la copertura delle numerose spese sostenute tramite rimborsi”.

L’altro nodo riguarda la complicata esperienza di vita degli studenti lavoratori che rappresentano una fetta importante, pari al 65 percento di tutti gli iscritti all’università: “Sebbene l’ateneo salentino riconosca questa figura particolare, è necessario migliorare l’offerta didattica per agevolare quelle persone che, per necessità o volontà, hanno un impiego lavorativo, così da conciliare i tempi mediante strumenti aggiuntivi di tutoraggio ed e-learning.”

Il terzo nodo è relativo all’accesso alle professioni: “Vogliamo un praticantato che sia realmente un ponte di collegamento con il mondo del lavoro, che ci insegni sul campo il mestiere che abbiamo sognato per il nostro futuro”, precisano gli interessati.

E per quanto riguarda, nell’ambito dell’insegnamento, il Tfa (tirocinio formativo attivo), i ragazzi reclamano una definizione chiara degli ordinamenti didattici, delle modalità di valutazione delle prove di accesso e del percorso, chiare ed uniformi, nonché una regolamentazione contrattuale che tuteli adeguatamente i tirocinanti.

L’incontro odierno con la segretaria Camusso è visto dai ragazzi come un’occasione per intavolare, nel profondo Sud martoriato dalla crisi, un confronto sui temi dell’occupazione e del rapporto tra giovani e mondo del lavoro.  “Il nostro sostegno alla campagna referendaria sui due sì su voucher ed appalti, promossi dalla Cgil, è un modo per riaprire un dibattito trasversale – avvisa Mattia Solito, portavoce di Studenti indipendenti - . I dati sull’occupazione rimangono sconfortanti e la nostra generazione non sembra poter immaginare un futuro in Italia”.

“Il tessuto produttivo del nostro Paese è caratterizzato da settori tradizionali a scarso contenuto di conoscenza e di innovazione, mentre gli investimenti su profili qualificati sono quasi nulli – puntualizza Solito -. È per questo che i laureati si vedono costretti ad uscire dai confini nazionali: solo nel 2015, oltre 22 mila giovani menti hanno lasciato l’Italia. Conseguentemente, politiche di disinvestimento in università e ricerca hanno decretato l’immagine di un Paese che non comprende quanto sapere, tecnologia e innovazione siano gli strumenti da mettere in campo per costruire il futuro di qualsiasi democrazia occidentale. Ora sentiamo l’esigenza di dire la nostra con una campagna che dia voce ai bisogni degli studenti, alla nostra voglia di diritti.” 

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