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Cronaca Gallipoli / Via Giosuè Carducci

Notte di fuoco nella "città bella", petardi contro auto dei carabinieri e polizia

Due episodi simili avvenuti in poco più di un'ora compiuti, con ogni probabilità, dallo stesso gruppo di ragazzi incappucciati

GALLIPOLI – Due carabinieri al pronto soccorso con trauma uditivo, a causa del violento scoppio di un grosso petardo a pochi centimetri da loro. Prognosi, nove giorni. Qualche minuto più tardi, una volante di polizia danneggiata da un altro ordigno artigianale. Certo, saranno le indagini dei militari della compagnia e del commissariato a stabilire se quelli avvenuti la scorsa notte siano stati dei “semplici” atti vandalici o messaggi intimidatori. Ma, in ogni caso, si tratta di situazioni di particolare gravità, atti che sembrano mirati, forse persino frutto di un’azione coordinata alla quale hanno preso parte non meno di tre persone.

Il primo episodio risale alle 23 circa. La centrale operativa dei carabinieri ha inviato una pattuglia del Nucleo operativo radiomobile in piazzetta Carducci. Pare che, nell’arco di pochi minuti, siano arrivate più segnalazioni di cittadini disturbati da scoppi di petardi. Quando una pattuglia ha raggiunto il luogo, però, non c’era nessuno. Nemmeno sul lato del lungomare. I militari hanno individuato solo un gruppo di ragazzini, che però apparivano molto tranquilli. Si sono fermati per l’identificazione di rito, scambiando anche qualche chiacchiera. Ed è stato dopo circa cinque minuti che s’è avvertiva un’esplosione nelle vicinanze. Proveniva da via Chiaiese, una stradina piuttosto stretta.   

I carabinieri si sono subito indirizzati in quel punto e, appena svoltato l’angolo, hanno notato un giovane in fuga. Indossava un bomber e sulla testa aveva un cappuccio. E’ stato in quell’istante che hanno notato anche un’altra cosa: per terra, vicino alla scalinata di un’abitazione, c’era un ordigno con miccia lunga, accesa. I militari avevano una bottiglia d’acqua e l’hanno usata per spegnere la fiamma, evitando così un’esplosione. Ma sono stati colti alla sprovvista da qualcosa d’inatteso, proprio mentre stavano perlustrando la via in cerca di elementi sospetti: ecco un altro petardo, lanciato da qualcuno che non sarebbero riusciti a notare. E’ scoppiato a pochi centimetri di distanza.

L’esplosione è stata molto forte. Un carabiniere s’è ritrovato addosso al muro. L’altro sulla ringhiera della scala. Entrambi, avvolti da una nuvola di fumo dal caratteristico odore di polvere da sparo. Devono essere stati attimi di vera paura, oltre che di stordimento. Solo dopo essersi ripresi, circa una decina di minuti dopo, avendo ovviamente cura di recuperare per porre sotto sequestro l’ordigno inesploso, i due carabinieri si sono recati in ospedale.

IMG-20161211-WA0016_1481459817277-2Copione diverso, ma situazione non meno grave, circa un’ora dopo. Probabilmente lo stesso gruppo, si è riversato in direzione di corso Roma, svoltando in via Lazzari, strada laterale dove si trova l’accesso al commissariato di polizia, e prendendo di mira una volante parcheggiata.  

L’ordigno rudimentale ha provocato lievi danni alla Seat Leon di servizio senza, almeno questa volta, coinvolgere anche persone. I poliziotti, usciti dal commissariato, hanno subito avviato le ricerche e svolto per tutta la notte anche diverse perquisizioni. Intanto, hanno anche visionato i filmati del sistema di videosorveglianza, dai quali si evincerebbe la presenza, pochi istanti prima, di tre individui con felpe e cappuccio. Due si sarebbero trovati più distanti, uno si sarebbe abbassato per collocare l’ordigno sotto la volante. I tre sarebbero poi scappati in direzione della stazione.  

La pista più accreditata rimane al momento quella dell’atto vandalico. Ciò nulla toglie all’inquietudine dettata da un gesto in un contesto da sempre a rischio, sotto la costante minaccia della criminalità, contrastata con efficacia  e costanza dalle forze dell’ordine. E dal fatto che tutto questo sia avvenuto in orari, fra le 23 e le 24 di un sabato sera di dicembre, a ridosso del Natale, in cui le vie del centro erano affollate di passanti. Il che dimostra anche particolare sfacciataggine.  

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