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Cronaca Alessano

Novaglie, sbarco nella notte: rintracciati 36 migranti. E nei Cara non c'è posto

Ennesimo approdo sulle coste salentine. Gli scafisti sono riusciti a fuggire. Le fiamme gialle della compagnia di Otranto hanno scovato gli extracomunitari, quasi tutti pachistani, mentre si stavano spostando verso i paesi vicini

ALESSANO – Ennesimo sbarco sulle coste del Salento, la notte scorsa. Un fenomeno che non sembra arrestarsi, tanto che già ad inizio anno erano approdati diversi extracomunitari, nella zona di Santa Maria di Leuca. Ieri, in un orario imprecisato, un gruppo di trentasei persone, tutti maschi – fra loro anche diversi ragazzi, ma nessun minorenne – è stato rintracciato da alcune pattuglie della compagnia di Otranto della guardia di finanza e dei carabinieri dipendenti dalla compagnia di Otranto.

Lo sbarco è avvenuto fra le scogliere di Novaglie, marina di Alessano. Dell’imbarcazione che ha condotto i migranti, trentadue sedicenti pachistani, tre afghani e un iracheno, non c’era più traccia. Gli scafisti sono riusciti a farla franca, ripartendo – si presume – verso la Grecia, da dove si verifica, negli ultimi anni, il maggior numero di partenze verso il Salento.

I migranti avevano iniziato ad incamminarsi verso i paesi vicini, Alessano e Corsano, divisi in gruppetti, quando, intorno alle 22, sono arrivate le prime segnalazioni al 117. I finanzieri hanno iniziato a perlustrare la zona e, solo al mattino, sono terminate le operazioni di rintraccio di tutti gli extracomunitari. Alcuni avevano già raggiunto il centro abitato di Corsano.

Per loro, come sempre, una sistemazione  presso il centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto, per le operazioni di identificazione, che questa volta, però, non sarà provvisoria. I Cara (centri di accoglienza per richiedenti asilo) di Puglia sono sovraffollati e dunque, per il momento, dovranno restare nella struttura della Città dei Martiri.

Non solo. In questo caso, è emerso anche qualche dettaglio particolare. Due extracomunitari risultavano già espulsi dal territorio italiano e quindi verranno denunciati. Sembra che abbiano usato degli alias, come nominativi, ma sono stati identificati grazie al sistema Afis. Il quale, nel caso di un terzo, ha svelato anche precedenti penali, piuttosto datati nel tempo, in quel di Bologna. Dunque, diversi erano già stati in Italia in altri tempi. Un quarto individuo è infine in procinto di partire, perché aveva già fatto richiesta di asilo in Grecia.        

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