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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ruffano

Nuova vita per il "Bosco Occhiazzi", ora anche Museo

Il Comune di Ruffano ha recuperato, con il Gal Santa Maria di Leuca, la vasta area boschiva, che sarà fruibile al pubblico. Nella torre della Madonna della Serra è stato invece creato un centro visite

Un polmone verde recuperato nel Salento, ora fruibile al pubblico. Sabato 16 febbraio, alle 10, il Comune di Ruffano inaugurerà il Parco naturalistico "Bosco Occhiazzi", ed nello stesso tempo, in località Serra, aprirà i battenti il nuovo Museo naturalistico. A darne notizia il Gruppo d'azione locale del Capo di Santa Maria di Leuca. All'inaugurazione parteciperanno il sindaco Nicola Fiorito, l'onorevole Antonio Lia, presidente del Gal del Capo di Santa Maria di Leuca, Francesco Bruni, presidente del consorzio dei Comuni "Terra dei due Mari" e Rocco Cavalera, assessore all'Ambiente. L'amministrazione locale ha recuperato e reso fruibile il Bosco Occhiazzi ed il suo centro bisite, utilizzandof fondi comunali e grazie anche al cofinanziamento del programma operativo Leader Plus, concesso dal Gal del Capo di Santa Maria di Leuca, nell'ambito dell'Intervento 4.1.1 "Recupero e fruizione delle risorse naturali" del Piano di sviluppo locale "Parco rurale della Terra dei due mari".

Il Bosco Occhiazzi, due ettari di macchia mediterranea, si presenta integra e ben conservata, esemplare nella sua forma e qualità ambientale. Rappresenta una piccola riserva naturale all'interno di un territorio che fino a pochi decenni fa era intensamente sfruttato soprattutto per la coltivazione degli ulivi. All'interno della zona è possibile passeggiare lungo dei sentieri naturali che percorrono l'intero bosco e permettono di immergersi nella natura. L'area è stata attrezzata con servizi igienici e con panche e tavoli destinati alla sosta.

La torre della Madonna della Serra è invece un edificio del XVI secolo, costruito dagli Aragonesi come sistema di avvistamento dopo l'assedio e la distruzione di Otranto del 1480. Il progetto di recupero ha interessato l'intera area, inclusi i due piccoli vani sottostanti, parzialmente scavati nella roccia. Gli ambienti sono stati adibiti a centro visite e aula didattica al servizio del Parco. Alòl'interno è illustrare il patrimonio di biodiversità della macchia mediterranea. Nelle intenzioni vi è infatti quella di formare un innovativo esempio di Museo naturalistico, sfruttando quanto esiste per ricercare, con l'ausilio di diorami e la riproduzione di versi e suoni, l'habitat di alcune specie di uccelli, piccoli mammiferi, rettili ed insetti e realizzando così un insolito percorso emozionale-sensoriale.

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