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Giovedì, 21 Settembre 2023
Cronaca

“Nuovi Orizzonti” con la droga: inflitti 22 anni di reclusione

Cade l’accusa di associazione finalizzata al traffico nel processo discusso col rito abbreviato: cinque le condanne, quattro le assoluzioni. Accolto un patteggiamento. In quattro saranno giudicati in ordinario

LECCE - Rischiavano condanne per mezzo secolo di reclusione nel processo abbreviato scaturito dall’operazione denominata “Nuovi Orizzonti” su un’organizzazione impegnata nello smerciare la droga giunta dall’Albania nel Salento e in altre parti d’Italia. Ma è caduta l’accusa più grave, quella di associazione finalizzata al traffico, con l’effetto di pene decisamente più contenute, legate a episodi di spaccio. In particolare, oggi, la giudice Giulia Proto ha inflitto: 4 anni e 8 mesi, più 14mila euro di multa, ad uno dei principali imputati, Sergio Taurino, alias “Gino” o “vecchietto”, 56 anni, di Lecce, coinvolto anche nella recente inchiesta sul clan Coluccia, per il quale il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, il magistrato titolare delle indagini, aveva chiesto dieci anni e mezzo; 5 anni, più 12mila euro di multa, per Giovanni Taurino, 32 anni, di Surbo (la richiesta era di dieci anni); 4 anni e 10mila euro di multa per Marco Turco, detto “il brutto”, 34, di Lecce (chiesti otto anni); 4 anni, più 12mila euro di multa, Arjan Mucaj, detto “mitico” e “Sebastian”, albanese di 36 anni, domiciliato a Monteroni (chiesti nove anni); 4 anni e 4 mesi, più 12mila euro di multa, per Mattia Monaco, detto “il bello”, leccese di 34 anni.

Assoluzione per: Simone Zimari, 31enne leccese, a fronte della richiesta di otto anni; per Erwin Gassebner, 59, di Lana (Bolzano) (il pm aveva invocato due anni e 20mila euro di multa); Antonio Palermo, detto “Buzzurro”, 37 anni, di Cosenza (la richiesta era di un anno e otto mesi, più 20mila euro di multa; Claudio Turco, 61enne leccese

Accolta inoltre la richiesta di patteggiamento a un anno e mezzo di reclusione, avanzata da Mauro Letizia, 28 anni, residente a Vernole (attraverso l’avvocato Paolo Golia).

Nella stessa giornata, la giudice ha inoltre disposto il rinvio a giudizio per altri quattro uomini coinvolti nello stesso procedimento: Aniello Alfano, 49, anni, di Castellamare di Stabia (Napoli); Santino Pizzonia, detto “il nano”, 33 anni, residente a Curinga (Catanzaro), Marco Cimmino, 34 anni, di Castellamare di Stabia (Napoli), e Giovanni Veneziano, 31, di Lamezia Terme (Catanzaro). Il processo per questi si aprirà (col rito ordinario) il prossimo settembre dinanzi alla giudice Annalisa De Benedictis.

A difendere gli imputati, gli avvocati Raffaele Benfatto, Giuseppe Presicce, Maria Cristina Caracciolo, Gabriele Valentini.

Le indagini

Le indagini avviate nel 2015 dalla Direzione Investigativa Antimafia (Dia), con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, hanno riguardato episodi avvenuti tra giugno del 2016 e marzo 2017 e tra questi c’è quello del gennaio di tre anni fa, quando uno degli indagati, Gassebner, fu arrestato dai carabinieri per aver ricevuto 17 chili di marijuana. A consegnargliela, stando alle carte dell’inchiesta, sarebbero stati proprio i due Taurino, Turco e Monaco. Lo stesso Monaco finì nei guai tre mesi dopo, quando la polizia stradale lo fermò sull’autostrada A16 a bordo di un’autovettura Citroen C4, dove, nascosti nel portabagagli, c‘erano oltre 21 chili di marijuana.

In alcuni casi riscontrati dagli investigatori, il valore delle consegne non sarebbe stato inferiore ai 25mila euro.

Secondo l’accusa, Sergio Taurino avrebbe svolto un ruolo cruciale: si sarebbe occupato dell’acquisto e della manutenzione delle imbarcazioni da utilizzare per il trasporto della droga che avrebbe provveduto a consegnare “a domicilio” anche personalmente a chi l’avrebbe poi distribuita sul territorio.

Quanto agli altri ruoli, Mucaj si sarebbe occupato di gestire i contatti con i suoi connazionali per ricevere lo stupefacente che avrebbe anche lui consegnato, agli acquirenti; Giovanni Taurino si sarebbe dedicato allo stoccaggio e al trasporto della marijuana e a procurarsi e pagare le auto noleggiate per le attività illecite.

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