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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Nuovo comandante dei vigili del fuoco si racconta: “Educazione alla sicurezza sin dalle elementari”

Eugenio Barisano è, da meno di una settimana, a capo del comando provinciale dei pompieri di Lecce. Si è raccontato, pur "amando fare, senza apparire". Ha indicato i suoi programmi di azione, orientati soprattutto alla formazione in tenera età

LECCE  - A meno di una settimana dall’insediamento Eugenio Barisano parla già di programmi e linea d’azione. Ma svela che l’eredità del capoluogo non è così dorata come sembrerebbe. Intanto ci sono da mettere in campo maggiori risorse e insistere sulla prima infanzia. “Chiarisco subito che a me piace stare sul campo e non dietro la scrivania. Non sono fatto per i bei discorsi e la giovialità”.

Così, senza giri di parole, il nuovo capo dei vigili del fuoco tira una linea di demarcazione tra se e gli altri e, forse, anche per stabilire il confine netto con chi l’ha preceduto alla guida della caserma leccese. E la differenza si vede anche dal fatto che all’incontro con la stampa Barisano si presenta da solo e con l‘uniforme di servizio estiva, quella, per intenderci, priva di ogni mostrina o stelletta che ne facciano capire il grado o la posizione gerarchica. “Quelle stanno bene sulla divisa delle grandi occasioni – dice con una punta d’imbarazzo, – che indosso solo quando sono costretto.”

Ma non perde tempo con le formalità, il comandante provinciale, ed entra nel vivo della situazione: “Al mio arrivo a Lecce la situazione che ho riscontrato è, grosso modo, discreta. La stagione appena trascorsa è stata clemente e da quanto mi hanno riferito i capisquadra gli interventi sono stati gestiti senza grandi difficoltà. Anche se credo che a ciò abbia contribuito lo sviluppato senso civico dei leccesi e il buon lavoro svolto da chi mi ha preceduto in ambito di prevenzione ed educazione alla sicurezza.” E questo, infatti, è il primo punto su cui Barisano insiste molto e sul quale intende puntare durante la propria permanenza.

“Sono più che convinto che per essere buoni cittadini si debba incominciare a essere responsabili fin da piccoli. I progetti con le scuole dell’infanzia sono d’importanza strategica e non si limitano ai soli sopralluoghi mirati a ottimizzare i tempi e modi di una corretta evacuazione dei plessi scolastici. Anzi, sono proprio quelle le occasioni che si fanno foriere di incontri successivi per raccontare e dimostrare ai più piccoli cosa significhi prevenzione e quali siano i modi migliori di effettuarla. Se tutti facessero la propria parte ci sarebbero meno incidenti.” Attività “in-formativa” di cui si occupa l’associazione volontari e pensionati dei Vigili del Fuoco e che si estende anche a giornate particolari, come la festa di Santa Barbara, in cui la caserma si apre al pubblico per rafforzare sempre più il rapporto di prossimità con gli uomini e le donne che ogni giorno sono in prima linea per salvaguardare le vite umane, le risorse faunistiche, forestali, idrogeologiche e, perché no?, i beni materiali pubblici e privati.

“Tra le prime cose che vorrei realizzare c’è la settimana della sicurezza. Un progetto volto alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica con il coinvolgimento degli enti e le associazioni del territorio che si occupano proprio di prevenzione e formazione.”

E sulle criticità del territorio Eugenio Barisano rassicura: “Le criticità del Salento sono limitate rispetto a molte altre realtà in cui ho vissuto e lavorato per anni. Sia perché la zona territoriale è pianeggiante, ma anche per l’assenza di impianti industriali rilevanti che, com’è noto, costituiscono un pericolo sia per chi vi svolge un’attività che per la popolazione che vive nelle immediate adiacenze.”  

In merito al Gasdotto, meglio noto come Tap, invece, taglia corto:

“Il ministero degli Interni su nostra sollecitazione ha risposto che non si tratta di un’attività ad alto rischio. Ciò nonostante abbiamo richiesto tanto al gestore quanto ai comuni ricadenti nell’area del progetto di produrre una relazione integrativa e tutta una serie di analisi aggiuntive per ipotizzare ogni possibilità di danno o malfunzionamento. La mia intenzione è di far sì che il Ctr - comitato tecnico regionale – dei VVFF si faccia carico della questione per supportare col proprio giudizio una questione che nel merito e nel metodo dovrebbe giovarsi di più attori istituzionali.”

Resta il fatto che per il ministero le condotte di gas non rientrano nell’ambito delle infrastrutture soggette ad alto rischio. Per cui adesso la palla passa al gestore e ai comuni che entro 45 giorni dovranno rispondere al Comando provinciale che, ad ogni modo, si riserva di rispedirle al mittente qualora non soddisfino tutti i crismi della sicurezza. E se non fa menzione alla questione dell’organico il neo comandante parla, invece, del parco mezzi che rappresenta sì una vera e propria emergenza.

“Il parco mezzi del comando non è più adeguato alle esigenze del territorio e non dev’essere soltanto svecchiato ma anche integrato.” Ma questa è storia nota. Nella medesima situazione versano tutte le forze dell’Ordine. Anche se va tenuto presente che, alla fine, a salvare le vite in prima battuta arrivano sempre i vigili del fuoco. Però al comando non giunge un nuovo veicolo da oltre otto anni e a questo malvezzo si aggiunge la carenza di fondi (gli stessi cui si attinge per i mezzi, ndr) per l’approvvigionamento del carburante che serve a muoverli. Lo stato dei luoghi, peraltro, è in sofferenza. Ci sono infiltrazioni d’acqua dai lastrici solari e l’impermeabilizzazione cede ogni anno di più.

“Beh, sapete, una volta si entrava in servizio soprattutto per mestiere. In questo modo i Vigili del fuoco potevano contare tra le proprie fila muratori, carpentieri, idraulici, geometri e via dicendo. E proprio questi professionisti, durante i turni di riposo, svolgevano le opere di piccola e grande manutenzione. Oggi che le cose stanno in maniera assai differente, non ci sono le risorse economiche per pagare i materiali e la manodopera. Eppure ognuno dei miei uomini fa quel che può.”

Il problema, dunque, è infrastrutturale. Come spiega Barisano l’intero edificio che ospita il comando apparteneva alla Provincia, ma dallo scorso luglio è tornato nelle disponibilità immobiliari del demanio statale. Spetterà quindi al provveditore dialogare su tempi e risorse economiche per gli interventi di manutenzione. La situazione non cambia molto negli altri distaccamenti di Tricase e Veglie, dove, se il primo versa in condizioni non proprio adeguate, il secondo se la passa un po’ meglio. A Maglie la caserma, che è un edificio di proprietà privata, ha veduto giorni migliori e necessiterebbe di interventi seri, mentre l’unico distaccamento più funzionale è quello di Gallipoli.

Vanto del comando provinciale è il nucleo cinofilo, costituito da sei unità animali affiancate dai rispettivi conduttori, che viene chiamato nelle situazioni più complesse e, alle volte, disperate. Come nel recente caso di Peschici in cui i cani leccesi hanno portato il loro insostituibile aiuto rendendo possibile il ritrovamento di un disperso durante l’alluvione dei giorni scorsi.

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