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Cronaca

Nuovo espianto di organi al "Vito Fazzi", è il terzo caso dall'inizio dell'anno

Due equipe, una di Roma e una di Lecce, hanno prelevato fegato e reni di una paziente deceduta grazie al consenso prestato dai figli della donna, cui va il plauso del commissario straordinario

LECCE – Ancora un caso di espianto di organi nel capoluogo slentino e di vite salvate dalla generosità altrui. Nella nottata nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce è stato eseguito un prelievo multiorgano da una paziente deceduta nell'Unità operativa di Rianimazione e sottoposta ad accertamento di morte con criteri neurologici. Il nobile gesto da parte dei figli della paziente deceduta, ha consentito di effettuare il prelievo di fegato e dei reni. Le equipe coinvolte provenivano da Roma e Lecce. Si tratta del terzo prelievo multiorgano nell’Asl di Lecce dal inizio del 2016: il primo all'ospedale di Casarano e gli altri due a Lecce, dove c'è stata anche una quarta donazione con organi che non sono risultati idonei per il trapianto.

“Il nostro primo pensiero – spiega il commissario straordinario Silvana Melli – va ai familiari della donatrice, che ringraziamo per il gesto generoso ed ai quali ci uniamo con cordoglio. Un plauso va a tutte le figure professionali coinvolte nelle varie fasi del percorso, dall’accertamento di morte al prelievo di organi”. “Cominciamo a sperare -prosegue il commissario straordinario – che il trend di questo inizio d'anno, in aumento rispetto al passato, non sia più un fatto casuale ma che la risposta straordinaria dei salentini corrisponda alla maggiore conoscenza, consapevolezza e sensibilità sui temi della donazione di organi. Anche se con cautela, ci sembra di intravedere sul nostro territorio, considerando anche l'incremento delle donazioni da vivente, uno straordinario cambiamento culturale in atto che potrebbe anche portare la Puglia e il Salento ad essere la punta di diamante del sud Italia e addirittura equiparare nel 2016, in tema di donazione d'organi, regioni virtuose come la Toscana”.

“E' evidente che arrivare ad un gesto di tale portata da parte dei cittadini del Salento – conclude Melli – non è solo segno di grande senso civico ma è anche testimonianza di stima ed apprezzamento per gli operatori sanitari con i quali si sono relazionati in momenti così tragici come la morte di un congiunto”.

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