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Cronaca Copertino

Odissea in quattro ospedali. Per una caduta dal letto

Disavventura per un pensionato di 60 anni. Dal nosocomio di Copertino finisce negli ospedali di Lecce, Casarano e Tricase. E i familiari presentano opposizione alle dimissioni forzate dal "Fazzi"

E' una storia che va avanti dal 2006 tra carte bollate e aule di tribunale. E tutto per una semplice caduta in ospedale avvenuta dal letto di un reparto del nosocomio di Copertino. Protagonista suo malgrado di questo incredibile odissea nel mondo della Sanità salentina, è un pensionato di 60 anni, il quale durante la sua degenza cade dal letto riportando gravi lesioni. Ed è proprio la magistratura ad ordinargli di lasciare l'ospedale di Lecce, dove era stato nel frattempo trasferito per occupazione abusiva di un letto.

Ma nonostante la sentenza, il povero pensionato non è ancora in grado di camminare perché ha ancora una vertebra della spina dorsale lesionata e gli arti inferiori rattrappiti. L'uomo intanto viene ricoverato in un altro ospedale. A denunciare il presunto caso di malasanità è l'avvocato Fedele Rigliaco. Secondo quanto riferisce il legale, per le conseguenze della caduta il pensionato era stato trasferito al reparto di Neurologia del Fazzi di Lecce. Qui sarebbe rimasto ricoverato diversi mesi contraendo nel frattempo una vasta piaga da decubito. Moglie e figlia del pensionato avrebbero voluto che l'uomo rimanesse in ospedale, ma il primario di Neurologia - riferisce Rigliaco - ha presentato un esposto nei loro confronti per l'occupazione abusiva di un letto in ospedale, ottenendo dalla Procura della Repubblica di Lecce il trasferimento del paziente ad un centro di fisioterapia di Casarano.

Avendo però il pensionato una vertebra lesionata, non è possibile iniziare alcuna terapia di riabilitazione. Così, dopo alcune ore, il paziente è stato trasportato all'ospedale di Tricase e ricoverato nel reparto di Ortopedia, dopo essere rimasto per due notti - aggiunge Rigliaco - adagiato su una barella del Pronto soccorso. La vicenda ha innescato due azioni giudiziarie. La prima, di natura penale, avviata dall'esposto del primario del "Fazzi" e sfociata nelle dimissioni forzate del pensionato, contro cui i familiari hanno presentato opposizione. La seconda, di natura civile, intrapresa dai parenti del pensionato per ottenere un risarcimento del danno.

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