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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Piazza Sant'Oronzo

Ombrelloni in piazza per apertura no stop. Balneari “assediano” Soprintendenza

Manifestazione nel cuore del capoluogo e corteo fino alla sede dell’ufficio dipendente dal ministero dei Beni culturali che rifiuta di prolungare l’autorizzazione paesaggistica che va dal 1 aprile il 31 ottobre, ricorrendo anche al Consiglio di Stato

LECCE – Mare tutto l’anno, si può? Intanto gli imprenditori aderenti a Federbalneari hanno portato gli ombrelloni, nel cuore del capoluogo, in piazza Sant’Oronzo e poi su corso Vittorio Emanuele II e via Libertini fino alla sede della Soprintendenza, controparte nel contenzioso sulla possibilità di mantenere installati i manufatti anche nel periodo invernale e per tutta la durata della concessione demaniale.

I manifestanti, guidati dal presidente Mauro Della Valle e dai vertici regionali, fondano la loro rivendicazione sul parere dell’Ufficio legislativo del ministero che ha espresso un orientamento favorevole, nelle more di una ridefinizione di tutto il complesso di autorizzazioni secondo criteri e parametri definiti da un accordo tra istituzioni avviato in sede locale sotto la regia della prefettura di Lecce il 27 ottobre del 2014.

Ad oggi gli stabilimenti usufruiscono di un permesso a costruire valido dal 1 aprile al 31 ottobre, con obbligo di smontaggio nel restante periodo. In altre regioni l’attività è consentita per tutto l’anno. Di fatto in Puglia la situazione è a macchia di leopardo perché alcuni operatori godono del pronunciamento favorevole del Tar, mentre altri subiscono la riforma, da parte del Consiglio di Stato delle sentenze appellate dopo il primo grado.

In via generica, il supremo giudice amministrativo ha infatti affermato l’insindacabilità giurisdizionale delle valutazioni della Soprintendenza, deputata all’autorizzazione. L’ufficio legale del ministero, alla luce del contenzioso amministrativo in corso e dell’intreccio normativo che ne è alla base, ha quindi espresso un parere, non vincolante, al quale la Soprintendenza non intende per il momento dare seguito in ragione della tutela ambientale e paesaggistica, per molti versi messa già a dura prova sulle coste salentine e pugliesi.

Federbalneari chiede invece che quel parere del ministero venga preso in considerazione e di sospendere con effetto immediato tutti quei provvedimenti amministrativi di diniego emessi dalla Soprintendenza in attesa che il tavolo di concertazione produca un quadro certo di riferimento a livello regionale.

Un presidio insolito davanti a turisti e curiosi

La questione va dunque chiarita, in un senso o nell’altro. Il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova e il deputato Salvatore Capone, hanno sollecitato il ministro Franceschini, mentre in consiglio regionale è stato presentato un ordine del giorno da Ernesto Abaterusso (di concerto con un’iniziativa a livello parlamentare di Federico Massa).

All’incontro di oggi, animato da una folta rappresentanza delle circa 140 imprese aderenti a Federbalneari, hanno partecipato anche Federica De Benedetto, vice coordinatrice regionale di Forza Italia e Paolo Pagliaro, dirigente del partito di Berlusconi e responsabile per la Puglia per cultura, turismo e informazione. La prima ha auspicato l’applicazione dell’Iva al 10 per cento anche per gli imprenditori balneari, così come avviene per gli albergatori mentre il secondo, nei giorni scorsi, aveva chiesto al governatore Michele Emiliano di intervenire direttamente nella querelle.

Presenti anche l'assessore la Demanio del Comune di Porto Cesareo, Pasquale De Monte, Roberto Fatano, presidente di Laica, associazione che rappresenta imprenditori che hanno lasciato i tradizionali organismi di rappresentanza, e i consiglieri comunali di Lecce Gianni Garrisi (Conservatori e Riformisti) e Paolo Foresio (Pd).

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