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Cronaca

Omfesa, le banche dovranno decidere sui finanziamenti entro 7 giorni

E' l'esito del nuovo vertice che si è tenuto in Prefettura per sventare la crisi di liquidità dell'azienda e la revoca delle commesse da parte di Trenitalia. Solo due banche su cinque si sono dette disponibili a versare una quota

 

LECCE - L'azienda Omfesa è in crisi di liquidità e la necessità di salvaguardare i livelli occupazionali, che superano le 150 unità, e di impedire la revoca delle commesse da parte di Trenitalia, diventa sempre più impellente. La vertenza era già sbarcata sui tavoli della Prefettura di Lecce in conseguenza dello stato d'agitazione dichiarato dai lavoratori, per valutare i possibili supporti finanziari atti a risollevare le sorti di una delle poche aziende specializzate nel settore della manutenzione straordinaria delle carrozze ferroviarie.
 
Oggi un nuovo tavolo prefettizio, cui hanno preso parte il presidente dell’azienda, le organizzazioni sindacali, gli istituti di credito (Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare Pugliese, Banca Popolare di Bari, Banco di Napoli e Unicredit), gli onorevoli Alfredo Mantovano e Ugo Lisi ed il senatore Giorgio Rosario Costa, il presidente della Provincia, Antonio Gabellone e l’assessore comunale di Trepuzzi.
 
Nel corso dell’incontro si è preso atto che mentre Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare Pugliese hanno già provveduto a predisporre gli atti formali per la concessione della quota parte di finanziamento della complessiva somma di un milione e novecento mila euro – soldi necessari per la lavorazione delle carrozze e il conseguente adempimento degli oneri contrattuali assunti con Trenitalia - gli altri tre istituti bancari non hanno ancora terminato il processo deliberativo in questione.
 
Al riguardo, è intervenuto il prefetto, Giuliana Perrota che sottolienato l’assoluta necessità di individuare tempi certi per l’erogazione delle restanti somme , indispensabili per far fronte alla crisi di liquidità. Ciò alla luce sia del tempo trascorso dalle precedenti riunioni, anche di carattere operativo, ed il fondato rischio della revoca delle commesse da parte di Trenitalia. Piena la condivisione di tutta la deputazione parlamentare presente e dai rappresentanti delle altre istituzioni che hanno evidenziato quanto sia rilevante, per il territorio di questa provincia, supportare la prosecuzione dell’attività produttiva della Omfesa.
 
In conclusione, si è deciso che gli istituti di credito che hanno ancora in corso la fase di istruttoria, dovranno terminare tale iter entro la fine della prossima settimana: tempo ritenuto ragionevole per completare l’acquisizione delle informazioni della società stessa.
 
"La riunione di stamane certifica il problema che tanti operatori economici hanno con taluni istituti di credito: Omfesa ha commesse per circa 6 milioni di euro da Trenitalia, ma non ha la liquidità sufficiente per acquistare il materiale per realizzare le commesse. - aggiunge Alfredo Mantovano al margine dell'incontro - Le anticipazioni bancarie troverebbero, se concesse, garanzie soprattutto nei contratti già sottoscritti da Omfesa, mentre la mancata esecuzione dei lavori comporta la cassa integrazione in deroga per larga parte dei lavoratori".
 
"Tre banche tardano a dare la loro disponibilità, come spesso accade rispetto a richieste legittime di imprenditori o artigiani. - aggiunge - Che saranno mai tre mesi rispetto alla precedente riunione, sempre in Prefettura e sempre sullo stesso tema. Dico questo per sollecitare le tre banche più riflessive a concludere la loro riflessione".
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