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Cronaca

Vertenza Omfesa: la comunità di Trepuzzi cerca risposte in Prefettura

In attesa che gli istituti di credito diano il via libera al finanziamento richiesto dall'azienda, gli amministratori del Comune si sono recati in Prefettura per sottolineare il rischio di gravi conseguenze per il territorio

 

LECCE - Il caso Omfesa non resta in attesa che il prossimo incontro in Prefettura faccia luce su quali e quanti sono gli istituti di credito disposti a concedere una boccata d'ossigeno all'azienda di Trepuzzi, in condizioni di grave deficit economico. Fin'ora solo due delle cinque banche contattate hanno dichiarato la propria disponibilità e Monte dei Paschi di Siena, nel prossimo mese di settembre, adotterà una delibera che dovrebbe consentire di superare le criticità che avevano determinato lo stallo della trattativa.
 
Questa mattina, intanto, una delegazione di amministratori locali di Trepuzzi, composta dal sindaco Oronzo Valzano, dal presidente del Consiglio comunale Fernando Monte, dall’assessore Carlo Piccino, insieme al consigliere provinciale ed assessore comunale Alfonso Rampino, si è recata in Prefettura, per richiedere un incontro per discutere i termini della delicata vicenda. Accolto dal viceprefetto Giudo Aprea, il primo cittadino ha rappresentato la preoccupazione della comunità trepuzzina per una vicenda che rischia di avere risvolti socio-economici non secondari per il territorio. I lavoratori, ad oggi, risultano in arretrato con gli stipendi di circa quattro mesi.
 
Sul problema è intervenuto anche il consigliere provinciale Alfonso Rampino che ha sottolineato la necessità di continuare a svolgere, da parte delle istituzioni, un ruolo attivo in questa delicata e paradossale vicenda, in cui a fronte di commesse aggiudicate per quasi i 14 milioni di euro, non c’è la liquidità necessaria per avviare le lavorazioni.
 
“Risulta prioritario, in questo momento, pagare gli stipendi alle maestranze e sbloccare, finalmente, la situazione finanziaria con il via libera degli istituti di credito coinvolti. Le tante riunioni intercorse in Prefettura non hanno ancora sortito alcun effetto, ma sappiamo che queste potrebbero essere ore decisive, per cui chiediamo a tutti i soggetti interessati un ulteriore sforzo per garantire all’azienda ed alle famiglie dei lavoratori un futuro. - ha spiegato Rampino - L’Omfesa per il nostro territorio è di vitale importanza ed oggi più che mai dobbiamo fare squadra per arginarne la crisi in atto garantendone, al contempo, la tenuta sociale e provare, così, a rilanciare un stabilimento che avendo commesse per svariati milioni di euro, potrebbe dare, grazie al suo indotto, un respiro notevole alla nostra economia”.
 
Alfredo Mantovano, deputato Pdl in una nota ha fatto il punto sulla vertenza: "Tutti sanno che Omfesa è un'azienda che ha commesse, quindi garantisce rispetto agli affidamenti chiesti. Tutti sanno che il finanziamento andrà a buon fine se l'assenso verrà da tutte le banche coinvolte. Tutti sanno che è sufficiente la dissociazione di uno o due istituti, come sembra che ancora sia, per mandare a monte l'operazione".
 
"Se ciò accadesse, e rischia di accadere se non si chiude subito, - aggiunge l'ex sottogretario all'Interno - non costituirà una soddisfazione additare quegli istituti come i responsabili dell'assurdo affossamento di un'azienda".
 
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