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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ugento

Omicidio Basile: blitz della mobile a Palazzo di Città

Ugento: tre agenti della squadra mobile di Lecce, con mandato della Procura, hanno requisito diversi atti amministrativi, soffermandosi in particolare su quelli in materia di battaglie per l'ambiente

Blitz in mattinata all'interno del municipio di Ugento. Tre agenti della squadra mobile di Lecce, in borghese, intorno alle 11 sono piombati nella cittadina del defunto consigliere provinciale e comunale dell'Italia dei Valori, Peppino Basile, ed hanno setacciato stanze ed uffici del palazzo comunale per acquisire carte, documentazione e qualsiasi incartamento utile per le indagini. Gli investigatori, diretti dal dirigente Annino Gargano, sono rimasti chiusi nella stanza del sindaco Eugenio Ozza per circa un'ora per un colloquio informale con il primo cittadino. Durante il blitz, disposto con un ordine di esibizione emesso dalla Procura di Lecce, sono stati sequestrati tutti gli atti amministrativi sui quali Basile aveva manifestato dubbi e forti perplessità, in particolare sulle questioni di tema ambientale.

Più volte il consigliere comunale che sedeva sugli scranni della minoranza a Palazzo di città, si era scagliato contro la politica del mattone selvaggio che sta deturpando la costa ugentina con colate di cemento di grossi insediamenti turistici. La visita negli uffici di piazza Adolfo Colosso si è protratta per oltre due ore ed ha creato un inevitabile andirivieni di assessori e la curiosità di alcuni cittadini. Gli agenti sono usciti dopo aver recuperato un'ampia documentazione che ora finirà sul tavolo del sostituto procuratore Giovanni De Palma, titolare delle indagini. Nei giorni scorsi in Procura sono confluiti i primi accertamenti sulle consulenze compiute sul computer del consigliere.

Come consigliere di opposizione a Ugento, Basile aveva in più occasioni suscitato scalpore per le sue iniziative e i suoi caldi interventi. Nel marzo scorso, durante la campagna elettorale per le elezioni parlamentari, aveva vivacemente protestato, e preannunciato esposti alla magistratura, perché la polizia municipale gli aveva rimosso uno striscione per propaganda elettorale di circa tre metri di lunghezza che aveva posto su un balcone sul Comitato elettorale dell'Italia dei valori. In passato Basile aveva inoltre ricevuto una lettera di minaccia nel cui interno gli erano stati fatti recapitare alcuni bossoli di pistola. Qualche mese fa gli era stata fatta trovare dinanzi a casa la testa mozzata di un animale. Basile non si rivolse però alle forze dell'ordine. L'omicidio risale alla notte tra il 14 e il 15 giugno e si consumò davanti all'uscio di casa, in via Nizza. Oggi il blitz in municipio e si spera un decisivo scossone alle indagini.

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