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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio della piccola Angelica, al via il processo al presunto assassino

Nella prossima udienza sarà sentito l'altro imputato, Luigi De Matteis, reo confesso, che ha scelto il giudizio abbreviato

LECCE – Si è aperto oggi, dinanzi ai giudici della Corte d’assise di Lecce, il processo a Biagio Toma, il 47enne accusato di essere uno dei presunti autori materiali di uno dei delitti più atroci e crudeli mai avvenuti nel Salento. Toma è accusato di aver massacrato una bimba di poco più di due anni, Angelica Pirtoli, prima ferita e lasciata agonizzante sul cadavere della madre (assassinata a colpi di fucile), e poi, a distanza di poco più di un’ora, afferrata per un piedino, quello già ferito, e sbattuta ripetutamente contro un muro, come un pupazzo gettato via dopo un gioco perverso e crudele. Paola Rizzello (di appena 27 anni) e sua figlia Angelica furono uccise la sera del 20 marzo 1991. Un duplice omicidio legato alla criminalità organizzata e alla Sacra corona unita. Uno dei delitti di mafia più feroci nella storia del crimine. Toma è assistito dall’avvocato Walter Zappatore.

Nell’udienza odierna sono state acquisite le fonti di prova ed esperite le cosiddette eccezioni preliminari, con il primo “scontro” tra la pubblica accusa, rappresentata dal pubblico ministero Elsa Valeria Mignone, e la difesa. I famigliari delle vittime si sono costituiti parte civile. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 9 giugno, data in cui sarà sentito l’altro imputato nel duplice omicidio, Luigi De Matteis (reo confesso, che sarà giudicato in abbreviato il 22 aprile) Fu proprio De Matteis (fratello di Anna e cognato di Giannelli) a raccontare il 25 maggio del 1999, in una lunga e spietata deposizione dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Lecce, i particolari del duplice omicidio che pesava come un macigno sulla sua coscienza: “Già quando stavo fuori stavo pensando su questo fatto, ciè nnu la facia chiui cu tegnu questo segreto qua, anche perché ci ho due figlie ed ogni volta che io le guardavo...”. Un chiamata in correità che, dopo tanti anni, ha portato all’arresto di Toma.

Già condannati all’ergastolo (con sentenza divenuta definitiva dopo il pronunciamento della Cassazione nel 2003) i mandanti di quell’omicidio: Luigi Giannelli, 56 anni; sua moglie Anna De Matteis, 52enne e Donato Mercuri, 51 anni, uomo di fiducia del boss Giannelli. Il nuovo processo potrebbe scrivere la parola fine in questa terribile vicenda.

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