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Cronaca Castri di Lecce

Omicidio del falegname, l’autopsia non scioglie i dubbi sulle cause della morte

Eseguito ieri l’esame necroscopico sul corpo di Donato Montinaro, il 76enne di Castri di Lecce trovato senza vita lo scorso 11 giugno nelle pertinenze della sua villetta in via Roma. S’indaga su un cellulare trovato nelle vicinanze dell’abitazione

CASTRI DI LECCE - Sono iniziati ieri gli accertamenti medico legali finalizzati a chiarire le cause del decesso di Donato Montinaro, il 76enne di Castri di Lecce trovato senza vita lo scorso 11 giugno nelle pertinenze della sua abitazione in via Roma, dove viveva con la figlia disabile.

Ieri il medico legale Roberto Vaglio, su incarico della sostituta procuratrice Maria Consolata Moschettini, titolare del fascicolo d’inchiesta, ha eseguito l’autopsia sul corpo dell’uomo, “devastato” da contusioni al volto, presumibilmente provocate da calci e pugni, come riscontrato già dalla prima visita esterna.

Ma l’esame non è bastato a chiarire se la morte sia stata provocata dall’aggressione fisica o dal soffocamento, in considerazione del fatto che il malcapitato è stato trovato riverso a terra con il capo avvolto da un lenzuolo. Sarà dunque necessario, per saperne di più, attendere i risultati degli esami istologici. A fare la macabra scoperta era stata la collaboratrice domestica che aveva trovato per terra l’uomo con le mani e i piedi legati con delle fascette di plastica.

 La donna è stata ascoltata più volte dagli investigatori, che stanno scavando nella vita della vittima, falegname in pensione e vedovo da una decina di anni,  alla ricerca di elementi utili a risalire a chi abbia commesso il delitto.

Al vaglio quindi ci sono il contenuto del suo telefono cellulare e le dichiarazioni delle persone che lo conoscevano. Altri elementi utili potrebbero arrivare dalla visione dei filmati ripresi dalle telecamere della zona e da un cellulare ritrovato nei pressi della villetta, sequestrati dai carabinieri giunti sul posto.

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