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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Omicidio Lezzi: in cinque finiscono sotto processo

Incomincerà il primo aprile il processo a carico di cinque imputati per l'omicidio dell'ex-primula rossa della Scu, Giuseppe Lezzi. Il delitto maturò nel novembre del 2001 su ordine di Filippo Cerfeda

Mandanti ed esecutori materiali dell'omicidio di Giuseppe Lezzi, avvenuto nel novembre del 2001, ad Amsterdam in via Churchill nell'abitazione di Filippo Cerfeda, sono finiti sotto processo. Fabio Franco arrestato in Brasile dopo una latitanza ha scelto il rito abbreviato, mentre il gup Andrea Lisi ha disposto il rinvio a giudizio per gli altri quattro indagati, il boss pentito Filippo Cerfeda, Andrea Pagliara, Orlando Perrone e Nicola Ivan Vitale. Il processo si aprirà il primo di aprile davanti alla Corte d'Assise.

Giuseppe Lezzi, originario di Cavallino, nella gerarchia interna della Scu, all'epoca dei fatti, ricopriva il grado di "Imperatore" e voleva che Filippo Cerfeda aderisse al suo gruppo perché di grado inferiore: "diritto di catena con medaglia". L'alleanza costituita tra Cerfeda e Lezzi durò molto poco, poco meno di due mesi. Fu lo stesso boss, ora pentito della Sacra Corona Unita, a raccontare come venne concepito l'omicidio dell'ex-primula rossa.

Lezzi, in regime di "libertà limitata", nonostante le condanne rimediate in Olanda, riuscì a darsi alla macchia, mentre era in corso la procedura di estradizione. Appena tornato in libertà, l' "Imperatore" iniziò ad assumere un atteggiamento piuttosto prepotente nei confronti di Cerfeda e delle nuove leve, spinto dal desiderio di riprendere il controllo del florido mercato degli stupefacenti. Per questi motivi gli emergenti decisero di ammazzarlo. Lezzi cadde in un'imboscata. Venne chiamato telefonicamente perchè raggiungesse casa di Cerfeda nella centralissima via Churchill, per discutere di una fornitura di cocaina proveniente dal Brasile.

Il racconto su come è stato ucciso Lezzi, l' "Imperatore", venne fornito dallo stesso Cerfeda, in un interrogatorio svolto nel carcere di Rebibbia, il sei agosto del 2003, con un block-notes di quasi 200 pagine tra le mani pieno di appunti. Secondo quel racconto, Vitale aprì la porta d'ingresso. Lezzi, raggiunto il corridoio, venne ammazzato con alcuni colpi d'arma da fuoco sparati da Fabio Franco, mentre Cerfeda e Andrea Pagliara si trovavano in cucina e Orlando Perrone nascosto in camera da letto. Il corpo di Lezzi venne avvolto prima in una busta di spazzatura e poi in un tappeto persiano e trasportato a Bolistein, alla periferia di Amsterdam. Prima di essere seppellito in un bosco sotto un terreno di sabbia, raccontò Cerfeda nella sua ricostruzione, Lezzi venne spogliato di ogni oggetto personale che aveva con sé. Il cadavere non è stato più ritrovato dagli inquirenti.

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