Nessuna pressione per non denunciare l'imputato: assolti due fratelli
Non ci fu alcuna violenza privata e nessun tentativo da parte dei fratelli Cardellini di convincere un loro concittadino a non denunciare Della Ducata, noto alle cronache per essere uno degli imputati nell'omicidio Padovano: il fatto non sussiste
LECCE – Non ci fu alcuna violenza privata e nessun tentativo di convincere un loro concittadino a non denunciare Fabio Della Ducata, 45 anni, (alias “Fabio nano”, uno degli imputati nel processo per l'omicidio di Salvatore Padovano, detto "Nino bomba", storico esponente della Sacra corona unita e personaggio di riferimento dell'omonimo clan), da parte dei fratelli Luigi e Gabriele Cardellini, entrambi gallipolini.
Il giudice Michele Toriello, accogliendo in pieno la tesi difensiva del legale dei due imputati, assistiti dall'avvocato Giampiero Tramacere, ha assolto i due con formula piena: perché il fatto non sussiste. I fatti contestati risalgono al periodo al maggio del 2011. L’avvocato Tramacere ha dimostrato, attraverso riscontri e testimonianze, l’assoluta estraneità ai fatti dei suoi assistiti, tanto da portare il al giudice monocratico del Tribunale di Lecce a emettere un verdetto di assoluzione.
Della Ducata, coinvolto nella stessa indagine, era accusato di aver minacciato la stessa persona e di aver cercato di colpirlo con un pugno. Nel suo caso, però, il processo si è concluso per un difetto relativo alla querela.