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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Omicidio Zuccala', confermata condanna a 25 anni

La corte d'Assise d'Appello ha confermato condanna di carcere nei confronti di Ivan Carlino, uno dei presunti assassini del pastore, il cui cadavere fu rinvenuto dal carabinieri a luglio del '97

LECCE - Confermata la sentenza di condanna a 25 anni di carcere per Ivan Carlino, ritenuto uno dei carnefici del pastore Luigi Zuccalà, il 62enne di Galatone ucciso il 15 luglio 2007. Dopo appena un'ora e mezzo di camera di consiglio, i giudici della Corte d'Assise d'Appello (presidente Andrea Tronci, a latere Patrizia Sinisi) emesso il verdetto che ricalca in toto quello che il presidente Giacomo Conte aveva pronunciato il 20 luglio scorso.

Il cadavere di Zuccalà venne trovato dai carabinieri della Compagnia di Lecce nei pressi della masseria Mascella, fra San Donato e Copertino. Si trovava in una pozza di sangue, ben quattro coltellate gli erano state inferte dai suoi aggressori. Che per il Tribunale, oltre a Carlino, sono un allora 17enne e Piero Mele, 24enne di Galatina. Al primo è stata concessa la messa in prova da parte del Tribunale dei minorenni, mentre Mele è stato condannato in primo grado a 16 anni, poi ridotti a 14 in appello.

Secondo le indagini, svolte dal sostituto procuratore Giovanni De Palma, il movente dell'omicidio sarebbe da ravvisarsi in forti dissapori tra la vittima ed i suoi presunti assassini, legati alla gestione della masseria.
Il procuratore Generale Giuseppe Vignola oggi ha preferito rinunciare alle repliche previste dopo le arringhe fatte nella scorsa udienza dai difensori dell'imputato, gli avvocati Francesco Vergine e Luigi Corvaglia. Che oggi in udienza avevano depositato l'interrogatorio di convalida dell'arresto di Mele, dal quale si evincerebbero dichiarazioni a favore dell'imputato. Ma per la Corte non è bastato. Il perché lo sapremo fra 90 giorni, quando verranno depositate le motivazioni sulla base delle quali verrà poi presentato ricorso per Cassazione. La moglie ed i figli della vittima si sono costituiti parte civile con gli avvocati Lucio Calabrese e Lorenzo Rizzello.

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