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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Operatori ecologici “al verde”, stop alla raccolta di rifiuti nell’Ato Le/2

Protestano i 150 lavoratori di Lombardi Ecologia, ma l'azienda è con loro: non può pagare gli stipendi perché avanza sei milioni di euro dall'Ato Le/2. Il presidente Macculi: "Comuni morosi e Regione in ritardo"

 

LECCE - Hanno incrociato le braccia esasperati, i dipendenti di Lombardi Ecologia che si occupano della raccolta dei rifiuti nei 21 comuni dell’ambito territoriale Lecce 2. I sindacati che li rappresentano hanno proclamato la prima giornata di sciopero che da continuerà ad oltranza, fino alla soluzione del problema “storico” dei ritardi degli stipendi.

I 150 operatori ecologici avanzano una mensilità, ma si tratta di “un piccolo ritardo che rappresenta solo la punta dell’iceberg di una crisi che si trascina da anni, addirittura dall’inizio dell’appalto nel 2009”, denunciano loro. Secondo Antonio Perrone di Uil trasporti, infatti, “l’Ato Lecce 2  è l’epicentro di una crisi che ha carattere endemico in tutta la provincia, che qui si è scatenata per effetto del buco di 6 milioni e mezzo di euro che l’ente appaltante deve all’azienda”.

Non spiccioli quindi, ma milioni di euro che si sarebbero accumulati a causa della morosità dei comuni (chi più, chi meno) che dovrebbero automaticamente girare all’Ato, i proventi della tassa sui rifiuti. Dove si è inceppato quindi il meccanismo ed i soldi della Tarsu che grava sui contribuenti, che fine hanno fatto? Non se lo spiegano i sindacalisti di Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiatel che hanno portato i lavoratori a protestare sotto i portoni della Provincia di Lecce, per denunciare la “situazione catastrofica” che ha persino raccolto la solidarietà dei vertici aziendali.1-606-15

Se la vertenza si riaffaccia ciclicamente in città, con i conseguenti allarmi ecologici per la salute pubblica, c’è di nuovo che Lombardi Ecologia ha “gettato la spugna”, comunicando che questa volta “non si sa quando riuscirà a pagare i dipendenti”, precisano i sindacalisti.

Il presidente dell’ente appaltante, Silvano Macculi dal canto suo, precisa che oltre al credito di 15 milioni di euro accumulato dai Comuni, bisogna aggiungere i 5 milioni e 400 mila euro che non sono mai arrivati dalla Regione Puglia. “E’ inutile protestare in Provincia, se il problema si è scatenato altrove”, risponde Macculi ai sindacalisti convocati nella sala conferenza di Palazzo dei Celestini.

Dopo la telefonata del presidente della Provincia, Antonio Gabellone alla segreteria del governo regionale  di via Capruzzi, la vertenza si sposterà sui tavoli della prefettura, alla presenza dei primi cittadini degli enti morosi. Problemi di natura tecnica avrebbero impedito alla Regione di sbloccare i fondi, ma  “la segreteria di Vendola si è impegnata a pagare l’Ato competente, per la sua parte, già la settimana prossima”, aggiunge Sandro Crisogianni di Fp Cgil al margine dell’incontro.

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