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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Operazione “Baia Verde”: inflitte quattro condanne per più di 23 anni

Si è concluso oggi il processo nei riguardi degli imputati coinvolti nell’inchiesta su presunte infiltrazioni del clan Padovano nelle attività del settore turistico, a Gallipoli, che non fecero richieste di riti alternativi

GALLIPOLI - A distanza di otto anni dall’operazione denominata “Baia Verde” su presunte infiltrazioni del clan Padovano nelle attività del settore turistico, soprattutto attraverso il monopolio delle agenzie di security nelle discoteche e nei lidi balneari, è arrivato il verdetto per gli imputati che non fecero richieste di riti alternativi.

Queste le condanne emesse oggi dalla seconda sezione penale del tribunale di Lecce, presieduta dalla giudice Cinzia Vergine: dieci anni di reclusione per associazione mafiosa ad Amerigo Liaci, 41 anni, di Gallipoli accusato di aver fatto da prestanome per una società che gestiva parcheggi per conto del sodalizio  e di aver preso contatti con gli operatori commerciali per imporre loro di scegliere agenzie di sicurezza “amiche” del clan; dieci anni anche a Luca Tomasi 49enne nato a Lucca e residente a Carpignano Salentino, titolare di una di queste agenzie di vigilanza. Nei suoi riguardi,  il collegio ha riqualificato l’imputazione originaria di associazione mafiosa in concorso esterno in associazione mafiosa e ha disposto il non doversi procedere solo in merito al reato di detenzione abusiva di armi, per intervenuta prescrizione; tre anni di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti a Giovanni Rizzo, 54 anni, nato a Zurigo e residente a Taviano; dieci mesi di reclusione a Ubaldo Leo, 58, di Lecce, per tentata violenza privata, poiché avrebbe minacciato un uomo a ritirare la denuncia nei suoi riguardi, simulando anche la disponibilità di un’arma.

Per tutti, la pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Alberto Santacatterina, aveva chiesto l’assoluzione: per i primi due, “per non aver commesso il fatto”; per gli altri, per intervenuta prescrizione.

Non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza (entro novanta giorni), gli avvocati difensori Mariangela Calò, Pantaleo Cannoletta e Luigi Suez valuteranno il ricorso in appello.

“Baia Verde”, le indagini

Furono quindici le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip Giovanni Gallo su richiesta della Dda di Lecce, nel luglio del 2014, nei riguardi del clan Padovano (nome storico della Scu) e di altri gruppi mafiosi della frangia salentina. Tra gli arrestati c’era anche Angelo Padovano, figlio di Salvatore, l'ex boss assassinato a Gallipoli su ordine del fratello Rosario (già condannato all'ergastolo).

Le indagini svolte dai carabinieri del Ros di Lecce, con i colleghi della compagnia di Gallipoli partirono da una violenta rapina avvenuta nella discoteca Praja di Gallipoli, che secondo l’accusa fu organizzata e commissionata per screditare e indebolire un'agenzia investigativa napoletana con un referente gallipolino, cui era affidata la sicurezza.

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